Sull’omicidio di Saman Abas sono emersi nuovi dettagli. È stato il cugino Ikram Ijaz a svelarli ad un suo compagno di cella, in carcere. Quello che è accaduto alla giovane ragazza è terribile. È morta strangolata con una corda da suo zio, mentre i cugini la tenevano stretta. Ma non è tutto: gli assassini avevano un complice non ancora identificato. Parliamo di un uomo misterioso che li avrebbe aiutati a sbarazzarsi del corpo. Dopo aver commesso tale atrocità infatti, i responsabili hanno ben pensato di nascondere le tracce nel Po.
Ikram Ijaz, cugino di Saman Abas, ha raccontato ad un suo compagno di cella tutti i retroscena del delitto. Il detenuto, dopo aver ascoltato attentamente, ha deciso di riferire quanto appreso alla polizia penitenziaria. Il racconto che è stato riportato però, per i carabinieri di Reggio Emilia, non è credibile al 100%. Stando alle parole del cugino, la ragazza sarebbe stata bloccata dai cugini e strangolata dallo zio. La mamma della giovane vittima era, invece, in preda al panico e ad una crisi di pianto ed è stata allontanata dal marito e padre di Saman. Anche i genitori, dunque, sapevano cosa stava accadendo.
Il cugino complice dell’omicidio di Saman Abas è stato arrestato su un autobus in Francia, nel 2021. Le sue dichiarazioni, da quel momento, sono state spesso contrastanti. Nell’ultima, ha dichiarato agli investigatori che tutto era stato ideato dal padre della giovane pachistana, perché non riusciva più a tenerla a bada. Proseguendo con il racconto, ha affermato che la sera del 30 aprile il padre aveva chiesto a Samann e a sua moglie di fare un giro. In seguito, la famiglia sarebbe stata raggiunta dallo zio Danish e dai due cugini. Sarebbero stati proprio questi ultimi a bloccare mani e piedi della ragazza, davanti ad una madre incredula ed in crisi.
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Dopo lo strangolamento e ad omicidio compiuto, il padre di Saman Abas avrebbe poi chiamato un uomo misterioso per occultare il cadavere. Probabilmente quest’uomo era stato già avvisato in precedenza ed era già al corrente di ciò che avrebbe dovuto fare. Si è presentato sul luogo del delitto con un passamontagna ed ha immediatamente preso in mano le redini. Tutto era quindi stato premeditato ed organizzato nei minimi dettagli. Il corpo è stato trasportato verso il Po su una biciletta.
Ma cosa ha scatenato la furia dei familiari di Samann Abas? Cosa li ha indotti a premeditare un omicidio? Stando al racconto di Ikram Ijaz, tutto è nato dalla diffusione di una foto della giovane pachistana insieme ad un altro ragazzo, mentre si baciavano. Quell’intimità non poteva essere accettata da suo padre. E, sempre attenendoci alle parole del cugino in carcere, pare che i genitori si lamentassero continuamente di tale foto. Proprio nelle ultime ore, dalle intercettazioni telefoniche, è emerso un dettaglio agghiacciante. “L’abbiamo uccisa per onore”, ha detto il padre della vittima a suo fratello. Seguiteci anche sui nostri profili Su Facebook anche su INSTAGRAM