La sua scuola non l’ha dimenticata. Samantha Renon, morta ad appena 16 anni per un terribile incidente stradale lo scorso aprile, frequentava l’Istituto Tecnico Sansovino, a Oderzo, nel trevigiano: il suo corso era ‘Relazioni internazionali per il marketing’. Samantha non c’è più, ma gli scrutini sono andati benissimo: ammessa alla classe quarta, con la media del 9 e la borsa di studio confermata per un altro anno
Come racconta oggi il quotidiano Il Gazzettino, Samantha eccelleva in tutto: «Il collegio docenti – spiega Michele Botteon, dirigente scolastico dell’istituto tecnico J. Sansovino – ha condotto una riflessione scrupolosa su questo fronte. Le verifiche della studentessa c’erano, c’erano i voti, insomma tutto era perfettamente in regola affinché gli scrutini si potessero svolgere. E così è stato. La studentessa è stata promossa a pieni voti»
«Abbiamo voluto darle un ultimo saluto prima di lasciarla andare definitivamente», il commosso commento di Francesca Casellato, docente di Inglese. «È stata una cerimonia commovente – le parole di mamma Diana e papà Luca -. I suoi compagni hanno piantato un albero nel giardino della scuola in ricordo di Samantha. Non eravamo a conoscenza degli scrutini. Siamo riconoscenti alla scuola ed ai docenti che hanno voluto fare anche questo»
Com’è morta Samantha, studentessa 16enne
Samantha lo scorso aprile, il primo giorno delle vacanze di Pasqua, stava andando a trovare il fidanzato: mentre viaggiava sulla sua moto Husqvarna, un’auto le aveva tagliato la strada sulla strada degli Alzeri, a Salgareda. Non c’era stato nulla da fare: vani i soccorsi. Un dramma che aveva sconvolto la famiglia, la scuola e un’intera comunità.
Il ricordo della morte di Samantha nelle parole dei genitori
La famiglia vive da circa vent’anni a Santa Maria di Campagna, dopo aver abitato a Ponzano Veneto, paese di cui è originaria la madre. «Mamma, ti scrivo quando arrivo lì». Samantha ha rassicurato come sempre mamma Diana prima di salire in sella alla sua motard per andare a trovare il fidanzato. «Mia moglie, non ricevendo notizie, ha cominciato a preoccuparsi -racconta papà Luca Renon, autotrasportatore originario di Motta di Livenza. Dicevamo sempre a nostra figlia di avvisarci, non per essere opprimenti ma per stare più tranquilli. E lei aveva l’abitudine di mandarci un messaggino». Non ricevendo notizie mamma Diana ha telefonato al fidanzato della figlia, in apprensione quanto lei perché la ragazza non arrivava.
«Poi è andata a cercarla quando ha sentito che c’era stato un incidente -prosegue il padre, con la voce rotta- E si è trovata davanti alla tragedia. Non l’hanno lasciata avvicinare. Io ero a 400 chilometri da casa: appena ho saputo sono tornato indietro». «Non riesco a crederci» dice il padre. «Samantha era molto decisa: otteneva sempre quello che voleva. Anche con la moto è stato così: ha insistito tanto e alla fine l’ha avuta. L’abbiamo comprata l’anno scorso e lei era felicissima».
Frequentava l’istituto Sansovino di Oderzo, indirizzo ragioneria. «Era molto brava, si impegnava tanto. Alle 2 di pomeriggio era già sui libri -ricorda il papà, orgoglioso di come stava crescendo la sua bimba- Ha vinto anche una borsa di studio». Nel tempo libero le piaceva uscire con gli amici: il suo giro di amicizie gravitava soprattutto verso Motta di Livenza, paese di origine del papà. E da qualche tempo aveva anche trovato l’amore: un ragazzo di Campo di Croce, che ieri stava andando a trovare. «Troppo dolore» sono le uniche parole che mamma Diana riesca a pronunciare al telefono. Per continuare ad avere news seguiteci anche sui nostri profili Su Facebook anche su INSTAGRAM