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Giulia Loffredo, spunta una nuova pista. Nessuna traccia di sangue sul muso del cane, hanno ripulito tutto. Cos’è successo davvero

giulia uccisa da pittbull giulia uccisa da pittbull

Il giorno dopo i funerali della piccola Giulia Loffredo , la bambina di 9 mesi morta nella notte tra sabato e domenica ad Acerra , le indagini continuano a far luce su una vicenda piena di interrogativi. Secondo il racconto del padre, Vincenzo Loffredo , la bambina sarebbe stata aggredita dal pitbull di famiglia mentre dormiva nel lettone . Tuttavia, gli investigatori vogliono verificare ogni dettaglio , anche perché le tracce organiche della piccola non sono state trovate sull’animale . Le risposte definitive arriveranno con i risultati ufficiali dell’autopsia , già eseguita, e con le analisi delle feci dei due cani , previste nei prossimi 7-10 giorni , per escludere ogni dubbio.

L’ipotesi alternativa: la caduta dal letto

Secondo il Corriere del Mezzogiorno , si starebbe valutando un’ipotesi alternativa : la bambina potrebbe aver rotta il collo cadendo dal letto , e il pitbull potrebbe aver infierito successivamente. Questa versione, però, presenta delle incongruenze , poiché la piccola era ancora viva quando è arrivata in ospedale. Un altro elemento misterioso riguarda l’assenza di sangue sul pitbull Tyson , mentre una macchia ematica è stata trovata sul muso dell’altro cane , il meticcio Laika .

L’appartamento ripulito: un mistero in più

Ieri, giovedì 20 febbraio , è emerso che l’ appartamento dove si sarebbe verificato l’aggressione è stato ripulito. Secondo l’avvocato Luigi Montano , legale di Loffredo, le tracce di sangue presenti sul pavimento sono state eliminate , probabilmente dai familiari della bambina. «Non so chi sia stato, ma quando siamo entrati con la polizia scientifica, il sangue non c’era più , ha dichiarato l’avvocato. Secondo il racconto del legale, l’abitazione era sotto sequestro da domenica , ma la mamma di Giulia e altri familiari sarebbero riusciti ad entrarvi prima che fossero apposti i sigilli ufficiali . «La mamma di Vincenzo era svenuta alla vista del sangue, poi la casa è stata trovata pulita. Non c’erano sigilli quando loro sono entrati» , ha aggiunto Montano.

Le versioni contrastanti del padre

Gli investigatori vogliono chiarire le incongruenze nelle dichiarazioni di Vincenzo Loffredo , che inizialmente ha parlato di un’aggressione da parte di un cane randagio in strada , versione poi modificata. Davanti alla polizia, l’uomo ha raccontato che la piccola sarebbe stata sbranata dal pitbull di famiglia mentre lui dormiva accanto a lei . Da domenica, Loffredo continua a sostenere questa versione , spiegando di essersi addormentato per circa un’ora e di aver trovato la figlia a terra, insanguinata , decidendo di portarla immediatamente nella clinica Villa dei Fiori di Acerra.«Quando è arrivata in ospedale, Giulia era ancora viva» , si legge nel referto medico. Se questo fosse confermato, verrebbe smentita l’ipotesi della rottura del collo durante la caduta dal letto . Sarà quindi l’ autopsia a stabilire la causa esatta del decesso .

Indagini sui cani: gli esami sulle feci e il comportamento degli animali

Le autorità stanno analizzando il comportamento dei due cani di famiglia, Tyson , il pitbull senza microchip , indicato dal padre come responsabile dell’aggressione e Laika, una meticcia regolarmente registrata , su cui è stata trovata una macchia di sangue sul muso. Entrambi gli animali si trovano in un canile a Frattamaggiore, dove verranno esaminati da veterinari e comportamentalisti per capire se hanno avuto reazioni aggressive recenti. Le analisi delle feci saranno cruciali: se vi fossero tracce organiche della bambina, si confermerebbe il coinvolgimento di almeno uno dei cani. Finora, però, Tyson non ha mostrato segni di aggressività .

Macchie di sangue: ipotesi di autodetersione

Uno dei punti più discussi riguarda l’assenza di sangue visibile sul pitbull. Secondo gli esperti, esiste la possibilità che l’animale abbia leccato tramite le tracce di sangue , rendendole invisibili ad occhio nudo. Gli investigatori stanno inoltre analizzando i video delle telecamere di sorveglianza della zona, per verificare: Se il padre fosse realmente in casa al momento della tragedia, Se ci siano stati movimenti sospetti nelle ore precedenti e successive alla morte della bambina. Un altro elemento da approfondire riguarda il narcotest eseguito su Vincenzo Loffredo , che è risultato positivo all’hashish . L’ esame dovrà essere ripetuto per confermare il livello di sostanze presenti nel suo organismo.

Conclusioni: ancora tanti interrogativi

Il caso della morte di Giulia Loffredo è lontano dall’essere risolto .

Gli elementi che ancora richiedono di risposte sono:
L’assenza di tracce organiche sul pitbull
Le macchie di sangue trovate invece sul muso dell’altro cane
La possibilità che la bimba sia caduta dal letto e abbia riportato un trauma fatale
La ripulitura dell’appartamento prima che la scientifica completasse i rilievi

I risultati dell’autopsia e delle analisi delle feci dei cani saranno decisivi per stabilire con certezza la dinamica della tragedia. Nel frattempo, la comunità di Acerra resta sconvolta e in attesa della verità , mentre il padre della bambina è indagato per omicidio colposo a piede libero

Piccola Giulia, la svolta nelle indagini. Non sono stati i cani, cos’è successo davvero alla bambina

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