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Maestre laureate e sottoposte a visita psichiatrica? E’ giusto o è una caccia alle streghe?

Maestre laureate e sottoposte a visita psichiatrica? E’ giusto o è una caccia alle streghe?

Pubblichiamo l’intervento di Simona Borgatti inviato in redazione – Il magazine Donna Moderna, sulla sua pagina FB, chiede alle lettrici se sia giusto che la scuola pretenda la laurea da educatrici e maestre.

Oltre a dare una risposta al tema proposto, la maggior parte della community suggerisce anche di sottoporre educatrici e maestre a visita psichiatrica e a controlli periodici visti gli episodi di maltrattamenti presunti che hanno avuto le prime pagine sui media. E la perizia psichiatrica prende il sopravvento su laureaVSdiploma.

Pazze”, “capre”, “psicopatiche”, “instabili”, sono alcune delle gentili parole rivolte alle insegnanti. Un social non fa primavera, d’accordo, ed è luogo per scaricare le proprie frustrazioni, ma questa cosa porta ad una riflessione: è giusto che il credito sociale dei docenti venga influenzato da questi episodi di cronaca? E’ giusto che per l’opinione pubblica maestre ed educatrici siano equiparate alle colleghe (una minoranza) che è sospettata di aver maltrattato i minori? Possibile che le presunte colpe di una minoranza gettino discredito sull’intera categoria?

In molti post poi si faceva riferimento alla famosa “vocazione”; una persona addirittura diceva che chi non è madre non dovrebbe insegnare (!) dimenticando che il famoso “maternage” degli anni ’50 è morto e sepolto oltre a mostrare parecchia confusione sui reciproci ruoli. Nessuna maestra è perfetta in una società che le vuole perfette e che le sta investendo di responsabilità educative che non competono loro poiché molte famiglie stanno abdicando alla scuola quel ruolo educativo che invece dovrebbe essere svolto a casa e di cui i bambini sono le vittime inconsapevoli comportandosi da piccoli tiranni. Da qui una costante lotta che vede genitori pretenziosi di avere la maestra dei loro sogni, ma pronti a sputare veleno via social dove trovare l’appoggio e il consenso di altre famiglie o a recarsi subito dal DS se la maestra in questione non si comporta come desiderano loro (e non parlo di una maestra che maltratta): non è affettuosa, non sorride, tiene la voce troppo alta, è algida, li sgrida e via dicendo.

Laurea o diploma non interessano a nessuno, conta di più una maestra che sia sana sotto il profilo psichiatrico con richiesta di perizia da ripetere più volte l’anno senza sapere che il burn out può arrivare a fine carriera e non all’inizio. Questo clima di caccia alle streghe che porta ad atteggiamenti pregiudiziali non serve a nessuno e la scuola, gravata da molti altri problemi, non ne ha proprio bisogno.

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