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Caso Rocco Siffredi, Marika Milani denuncia ciò che succedeva nella gang bang: io piangevo ma non si fermavano erano in 60

Nella puntata de Le Iene andata in onda martedì 29 aprile 2025 su Italia 1, è proseguita l’inchiesta condotta da Roberta Rei sulle presunte violenze e abusi sessuali che Rocco Siffredi avrebbe commesso ai danni di alcune attrici del settore pornografico. Tra le testimonianze più forti, quella di Marika Milani ha suscitato particolare attenzione.

Le accuse di Marika Milani

Marika Milani, attrice hard, ha raccontato di aver partecipato a scene di “gang bang” organizzate da Siffredi, durante le quali si è trovata coinvolta in rapporti sessuali con numerosi uomini non professionisti, a volte anche 50 o 60 di loro, selezionati tra il pubblico e paganti una quota per partecipare. Milani ha descritto queste esperienze come traumatiche, affermando di essersi sentita usata e umiliata, e di aver contratto la sifilide in una di queste occasioni. Addirittura ha affermato di aver paura di rimanere cieca talmente gli uomini che le venivano in faccia. Ad un certo punto ha iniziato anche a piangere ma non si sono fermati. Ha inoltre riferito di un episodio particolarmente grave avvenuto nel bagno dell’accademia di Siffredi, dove sarebbe stata costretta a subire atti sessuali non consensuali. 

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Altre testimonianze

Oltre a Milani, altre attrici hanno denunciato comportamenti simili da parte di Siffredi. Una performer, rimasta anonima, ha raccontato di essere stata costretta a girare scene di sesso anale nonostante avesse espresso il proprio rifiuto, subendo pressioni psicologiche e minacce di esclusione dal lavoro. Un’altra attrice, identificata come Gloria, ha riferito di essere stata insultata e costretta a pratiche sessuali non consensuali, definendo l’esperienza come uno stupro.

La replica di Rocco Siffredi

Rocco Siffredi ha respinto tutte le accuse, definendole false e frutto di una congiura orchestrata per screditarlo. Ha affermato che le pratiche descritte erano consensuali e che le attrici coinvolte erano consapevoli di ciò che avrebbero girato. Siffredi ha inoltre sostenuto che alcune delle testimonianze sarebbero state motivate da invidia o da interessi economici.

Il dibattito sul consenso nel porno

Le testimonianze raccolte da Le Iene hanno riacceso il dibattito sul consenso nel settore pornografico. Molte attrici hanno sottolineato l’importanza di rispettare i limiti concordati prima delle riprese e di garantire condizioni di lavoro sicure e rispettose. Il caso ha sollevato interrogativi sulla necessità di regolamentare maggiormente l’industria per prevenire abusi e garantire il benessere dei lavoratori.

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