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Lutto per la Scuola, L’Insegnante Elisa uccisa da una ruspa sulla spiaggia, il conducente già indagato per omicidio stradale

uccisa da una ruspa uccisa da una ruspa

Aveva 66 anni, si chiamava Elisa Spadavecchia ed era un’insegnante molto amata e stimata. Sabato mattina, mentre si godeva il sole sulla spiaggia di Pinarella di Cervia, sulla Riviera Romagnola, è stata travolta e uccisa da una ruspa in manovra sull’arenile. La donna, residente in provincia di Vicenza, era in vacanza con il marito, un ufficiale dei carabinieri in congedo.

Un’amata docente del liceo Quadri di Vicenza

Elisa Spadavecchia era una figura di riferimento per intere generazioni di studenti. Per anni ha insegnato al liceo scientifico “Quadri” di Vicenza, dove era conosciuta non solo per la sua competenza ma anche per l’umanità e la dedizione con cui seguiva i suoi alunni. Andata in pensione nel 2020, poco prima dello scoppio della pandemia, è rimasta nel cuore di molti studenti, che ancora oggi la ricordano con affetto. Celebri i suoi viaggi studio in Inghilterra, dove si offriva sempre con entusiasmo per accompagnare le classi.

La dinamica dell’incidente

Il dramma si è consumato in pochi istanti. La donna stava prendendo il sole su una sdraio, a pochi metri dal mare, quando è stata colpita in pieno da una ruspa impegnata nei lavori di sistemazione della spiaggia. Il mezzo stava spostando la sabbia in vista della stagione estiva. L’intervento dei sanitari del 118 si è rivelato purtroppo inutile: Elisa è morta sul colpo.

Secondo quanto riferito dai testimoni presenti, l’uomo alla guida del mezzo – un 54enne – si sarebbe accorto troppo tardi della donna e, sotto choc, avrebbe iniziato a urlare e correre in preda al panico. A dare l’allarme è stato un bagnino della vicina torretta. Sul posto sono intervenuti in breve tempo Capitaneria di porto, carabinieri e polizia locale.

Indagini in corso: ruspa non autorizzata?

La Procura di Ravenna ha aperto un fascicolo sull’accaduto. La pm di turno Lucrezia Ciriello sta valutando l’ipotesi di omicidio colposo o, in alternativa, omicidio stradale. Al centro delle indagini c’è la posizione del conducente e soprattutto il motivo per cui quella ruspa stesse operando sull’arenile. Secondo quanto ha dichiarato il Comune di Cervia, i lavori non erano stati autorizzati, circostanza che rende ancora più grave la dinamica dell’incidente. Il conducente inoltre è già indagato per un altro omicidio stradale con sentenza ancora da pronunciare.

Gli investigatori stanno inoltre cercando di capire perché il mezzo non abbia visto la donna e, al tempo stesso, perché lei non si sia accorta del suo avvicinarsi. Si attendono ulteriori accertamenti tecnici sul veicolo, e saranno fondamentali anche le testimonianze dei bagnanti presenti.

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La dinamica dell’incidente

Proseguiranno intanto le indagini per chiarire la dinamica dell’incidente, avvenuto sotto gli occhi di diversi testimoni. In un primo momento si era diffusa l’informazione che Elisa Spadavecchia, arrivata nella località balneare del Ravennate il venerdì sera per trascorrere il weekend in relax al mare con alcuni parenti, fosse distesa al sole quando è stata travolta. Una ricostruzione che è stata smentita da un testimone, un uomo di Bologna che si trovava a pochi metri dalla 66enne, sentito dal Resto del Carlino: «Si era chinata un attimo. Poi si era rialzata. Era in piedi quando la ruspa ha sterzato, improvvisamente, in retromarcia, con una manovra assurda». Elisa stava passeggiando, ma in quel preciso momento si era fermata sulla riva, con i piedi nell’acqua. Dalla tesimonianza emergono anche altri due elementi. Il primo è che il mezzo «correva troppo», l’altro che non ci fosse alcun nastro a delimitare la zona dell’intervento segnalando il pericolo né alcun segnale acustico che segnalasse la manovra in retromarcia.

Un vuoto incolmabile

L’improvvisa morte di Elisa Spadavecchia ha sconvolto la comunità vicentina. Ex colleghi, studenti, amici e conoscenti si sono uniti nel cordoglio, ricordandola come una professoressa gentile, generosa e appassionata del suo lavoro. L’ennesima vita spezzata in modo assurdo, in un contesto – quello della spiaggia – che avrebbe dovuto essere luogo di relax e serenità. Ora la giustizia dovrà chiarire le responsabilità e far luce su un incidente tanto tragico quanto inaccettabile.

 

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