Chi ha causato la morte di 260 persone nello schianto del Boeing 787 ? Incidente o gesto volontario di un membro dell’equipaggio? C’è un audio drammatico al centro dell’indagine sull’incidente del volo Air India AI171, precipitato pochi secondi dopo il decollo dall’aeroporto di Ahmedabad. Un audio che potrebbe rivelare una drammatica verità. A rivelarne l’esistenza è il Corriere della Sera. Secondo queste fonti, l’audio contiene uno scambio teso tra i due membri dell’equipaggio, il capitano Sumeet Sabharwal e il primo ufficiale Clive Kunder. Pochi istanti dopo il decollo, uno dei due piloti, non è ancora chiaro chi, chiede ripetutamente: «Perché li hai spenti?», con tono sempre più urgente e drammatico, riferendosi ai motori dell’aereo. L’altro risponde con voce flebile: «Non sono stato io». Una replica che, invece di chiarire, getta ombre su quanto realmente accaduto in quei secondi critici.
Le parole ignorate dal rapporto
Sorprende che questo dialogo, potenzialmente decisivo per comprendere le cause dello schianto, sia stato drasticamente sintetizzato nella relazione preliminare dell’autorità indiana. Le fonti interpellate parlano di una frase scarna e generica, che non rende conto della gravità del confronto e della tensione che si respirava nella cabina di pilotaggio.
Nonostante l’audio duri diversi secondi, il rapporto tecnico non ne fa menzione e dichiara solo che, tre secondi dopo il decollo, gli interruttori del carburante dei due motori sono stati portati in posizione cut off, ossia la modalità che interrompe il flusso di carburante. Ma nessuna spiegazione dettagliata è stata fornita su come o perché ciò sia avvenuto.
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La dinamica ancora oscura
L’interrogativo più pesante rimane ancora senza risposta: chi ha disattivato i motori? Le autorità non hanno finora chiarito se si sia trattato di un errore umano, di un gesto deliberato o di un malfunzionamento tecnico. Le registrazioni indicano che, circa dieci secondi dopo lo spegnimento, qualcuno in cabina ha tentato di ripristinare l’alimentazione di carburante prima al motore sinistro, poi al motore destro. Ma era ormai troppo tardi: l’aereo non aveva più spinta sufficiente per rimanere in volo.
Panico, accuse e un mayday tardivo
I file audio della scatola nera restituiscono un’atmosfera di panico e confusione. Urla, frasi sovrapposte, accuse reciproche. E un triplo “mayday” lanciato solo pochi istanti prima dell’impatto, quando l’equipaggio sembra rendersi conto della gravità della situazione. Le autorità stanno ancora lavorando per identificare con esattezza chi abbia pronunciato cosa, ma le voci confuse e il caos in cabina non facilitano l’attribuzione delle responsabilità.
Le domande aperte
Il caso del volo AI171 solleva interrogativi delicati. Come può un Boeing 787 Dreamliner, uno degli aerei più tecnologicamente avanzati al mondo, cadere per una manovra anomala sui motori? E perché una conversazione così cruciale è stata di fatto ignorata nel rapporto ufficiale preliminare? Le famiglie delle vittime, la comunità dell’aviazione civile e l’opinione pubblica internazionale attendono chiarimenti. Le autorità indiane saranno ora chiamate a rivalutare il materiale audio e fornire una versione più completa e trasparente dei fatti.
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