A quasi trent’anni dalla scomparsa di Angela Celentano, il caso torna a far parlare di sé. La bambina di Vico Equense, svanita nel nulla il 10 agosto 1996 durante una gita familiare sul Monte Faito, aveva solo tre anni. Oggi ne avrebbe 32. Nonostante il tempo trascorso, le indagini non si fermano: la Gip del Tribunale di Napoli, Federica Colucci, ha infatti disposto nuovi accertamenti sulla cosiddetta “pista turca”, una delle ipotesi investigative rimaste sempre vive nel cuore della famiglia.
Tra le nuove disposizioni, spicca la decisione di procedere con un test del DNA su una ragazza ripresa in un video girato in Turchia nel 2009, che per caratteristiche somatiche somiglierebbe a una possibile Angela adulta. Il confronto genetico servirà ad accertare in maniera definitiva se quella giovane donna possa essere davvero la bambina scomparsa.
I nuovi sviluppi: DNA e testimonianze
A chiedere di riaprire questa pista sono stati i legali della famiglia Celentano, Enrica Visconti e Luigi Ferrandino, che da anni seguono con determinazione ogni traccia utile. Il giudice ha accolto la loro richiesta, autorizzando sia l’identificazione della ragazza del video sia la raccolta di testimonianze chiave: tra queste, quella di un avvocato turco che potrebbe fornire elementi utili per risalire alla giovane.
Il test genetico rappresenta un’opportunità concreta per dare una risposta definitiva su una delle segnalazioni più discusse di questi anni, rimasta a lungo sospesa tra suggestione mediatica e speranza familiare.
La blogger, la missione in Turchia e la “foto simbolo”
La pista turca ha preso forma nel 2009, grazie alla segnalazione della blogger Vincenza Trentinella, la quale – dopo aver ricevuto una confidenza da don Augusto, un sacerdote sul letto di morte – decide di indagare in prima persona. Secondo il racconto del religioso, una sua parrocchiana gli avrebbe confessato anni prima che Angela era viva e si trovava in Turchia, adottata da una famiglia del posto.
Trentinella si reca così sull’isola di Büyükada, nell’arcipelago del Mar di Marmara, dove si finge cliente di un veterinario, Fafhi Bey, ritenuto coinvolto nella vicenda. Durante un appostamento, nota due ragazze camminare accanto all’uomo. Una delle due la colpisce subito: ha un volto incredibilmente somigliante alle ricostruzioni grafiche di Angela adulta. Scatta una foto rubata, che negli anni diventa un simbolo dell’intero mistero.
Quella “foto di Angela in Turchia”, pur non essendo mai stata ritenuta una prova, ha riacceso a più riprese l’interesse dei media e dell’opinione pubblica. Le analisi biometriche svolte all’epoca in Italia avevano escluso compatibilità evidenti, ma il caso è rimasto aperto nel cuore dei genitori.
Un’identità ancora da svelare
Oggi, grazie alle tecnologie di identificazione genetica più avanzate, quella giovane donna potrà essere sottoposta a un test del DNA comparato con il profilo genetico dei Celentano. Solo così sarà possibile stabilire con certezza se si tratta di una semplice somiglianza o se, invece, può davvero esserci una svolta attesa da quasi tre decenni.
La famiglia Celentano, da sempre unita nella ricerca della verità, attende con cautela i risultati. In passato, diverse piste si sono rivelate deludenti – come la segnalazione di una ragazza dal Messico rivelatasi un falso allarme – ma la speranza, anche dopo 29 anni, non si è mai spenta. Intanto, la ricostruzione dell’aspetto attuale di Angela, elaborata graficamente nel 2022 per il suo trentesimo compleanno, resta un punto di riferimento per chiunque possa riconoscerla.
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