Andrea Sempio, Alberto Stasi, le gemelle Paola e Stefania Cappa, Marco Poggi: sono diversi i nomi che, a distanza di quasi 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, sono tornati al centro dell’attenzione pubblica e giudiziaria con la riapertura dell’inchiesta da parte della Procura di Pavia. In particolare, è Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, ad essere oggi indagato per omicidio in concorso, mentre sullo sfondo riaffiorano vecchi elementi e nuove testimonianze che stanno ricomponendo, pezzo dopo pezzo, un quadro ancora avvolto nel mistero.
Tra gli elementi tornati alla ribalta c’è anche un video del 2007, a soli quattro giorni dall’omicidio di Chiara Poggi, che ritrae Alberto Stasi e Stefania Cappa – rispettivamente l’allora fidanzato e la cugina della vittima – mentre parlano all’interno della caserma dei carabinieri. Le immagini, riproposte dalla trasmissione di Rai3 Chi l’ha visto?, mostrano una conversazione in cui i due giovani parlano apertamente di furti e rapine avvenuti nella zona di via Pascoli a Garlasco.
I furti a Garlasco come movente del delitto
«Hanno già fatto due furti», afferma Stefania Cappa. A queste parole Stasi replica con apparente consapevolezza: «Eh, io lo so, lei me lo diceva», riferendosi evidentemente a Chiara. La conversazione continua con Stasi che ricorda come la fidanzata gli avesse parlato di episodi sospetti nel quartiere: «So che sono venuti una volta, e proprio in quella via diverse volte hanno rubato». Stefania conferma, spiegando che anche la villetta dei Poggi era stata già colpita in passato: «La prima volta hanno rubato alle tre di notte. Poi c’erano i cani, mio zio si è svegliato, ma questi scappano via». Stasi aggiunge un dettaglio apparentemente bizzarro: «Hanno rubato anche il formaggio dal frigo».
Quella conversazione, che oggi assume un significato tutto da interpretare alla luce delle nuove indagini, termina con un’ipotesi formulata proprio da Stefania Cappa: «Qualcuno che si è studiato la situazione, ha visto che era in casa da sola e ha deciso di rapinare, punto». Un’ipotesi che oggi torna di attualità, mentre la Procura rivaluta scenari alternativi a quello che ha portato alla condanna definitiva di Stasi nel 2015 a 16 anni di carcere per l’omicidio.
Ricordiamo che fu proprio Alberto Stasi a dare per primo l’allarme, recandosi in caserma e dichiarando di aver trovato il corpo della fidanzata riverso sulle scale della cantina. Una versione che, pur dopo due sentenze di assoluzione, venne infine ribaltata con la condanna definitiva da parte della Cassazione.
Con la riapertura dell’inchiesta, questa volta incentrata su Andrea Sempio e sul presunto concorso nell’omicidio, anche il passato più lontano torna a farsi presente. Le parole, i gesti e i comportamenti di quei giorni del 2007 vengono rianalizzati sotto una luce completamente nuova. E il video del colloquio tra Stasi e Stefania Cappa, apparentemente una conversazione banale, si trasforma ora in un documento potenzialmente significativo per capire cosa sapevano davvero i protagonisti del caso nei giorni immediatamente successivi alla morte di Chiara Poggi.