Il 30 gennaio 2002, nella tranquilla localitร alpina di Cogne, in Valle dโAosta, si consuma un delitto destinato a scuotere lโintera nazione. Samuele Lorenzi, un bambino di appena tre anni, viene trovato senza vita nel letto dei genitori. Il suo corpo presenta segni evidenti di violenza e nessun segno di effrazione lascia pensare a un intruso. La madre, Annamaria Franzoni, รจ lโunica presente in casa in quel momento. Dichiarerร di aver lasciato il bambino solo per pochi minuti e di averlo trovato insanguinato al suo ritorno. Sin dalle prime ore, le indagini si concentrano sulla sua figura. Lโipotesi di un estraneo che sia entrato per uccidere Samuele non trova riscontri. Inizia cosรฌ una delle vicende giudiziarie piรน discusse dโItalia, tra veritร processuali, opinione pubblica spaccata e una madre che da alcuni รจ vista come vittima e da altri come colpevole.
Il processo e la condanna
Il procedimento giudiziario che segue si trasforma presto in un vero caso mediatico. La Franzoni viene inizialmente condannata a 30 anni di carcere, una pena poi ridotta in appello a 16 anni. Grazie allโindulto e alla buona condotta, la sua pena definitiva si abbassa a 11 anni. Tra gli elementi ritenuti piรน incriminanti: le tracce di sangue della vittima sul pigiama e sulle ciabatte di Annamaria, considerate incompatibili con la versione da lei fornita.
Nel 2008, la condanna viene confermata dalla Cassazione. Dopo aver scontato parte della pena in carcere e successivamente ai domiciliari, la donna ottiene la libertร nel 2018. Tuttavia, la notizia viene diffusa solo nel febbraio 2019, scatenando nuovamente il dibattito pubblico e riportando il caso al centro dellโattenzione.
La nuova vita di Annamaria Franzoni
Dopo il rilascio, la Franzoni ha scelto di ritirarsi dalla vita pubblica e di provare a ricominciare lontano dai riflettori. Attualmente vive con il marito Stefano Lorenzi, padre di Samuele, a Monteacuto Vallese, un piccolo centro in provincia di Bologna. Lรฌ la coppia gestisce un agriturismo, cercando di ritrovare una parvenza di normalitร e una quotidianitร serena. Nonostante il desiderio di riservatezza, ogni apparizione pubblica della donna continua a generare clamore. ร successo anche durante il Capodanno 2022, quando รจ stata notata nei pressi della villetta di Cogne, il luogo dellโomicidio, riaccendendo lโinteresse dellโopinione pubblica.
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La villetta di Cogne: simbolo di dolore e polemiche
La casa dove fu commesso il delitto non รจ mai stata completamente liberata dal suo peso simbolico. Per anni รจ rimasta al centro di una battaglia legale legata ai debiti accumulati dalla famiglia nei confronti dellโavvocato Carlo Taormina, tanto da rischiare la vendita allโasta. Alla fine, tuttavia, la proprietร รจ rimasta alla famiglia Lorenzi. Quel luogo, per molti italiani, รจ diventato un emblema del mistero e dellโambiguitร di un caso giudiziario che ha diviso il Paese.
Un caso che continua a far discutere
Anche a distanza di oltre ventโanni, la vicenda di Cogne non รจ mai uscita davvero dal discorso pubblico. Il nome di Annamaria Franzoni continua a riemergere nei talk show, nelle ricostruzioni televisive, nei podcast di cronaca nera. Uno degli ultimi approfondimenti รจ stato proposto da Stefano Nazzi nel programma Rai โIl casoโ, che ha riaperto lโattenzione su dettagli e interrogativi mai completamente chiariti. La vicenda resta uno dei piรน grandi casi irrisolti dellโItalia contemporanea, non per lโesito giudiziario โ che รจ stato chiaro โ ma per lโimpatto emotivo e simbolico che ha lasciato nellโimmaginario collettivo. Per molti, le domande sulla dinamica reale di quella tragica mattina del 2002 restano aperte. E la figura di Annamaria Franzoni, con la sua vita tra condanna e tentativo di ricostruzione, continua ad alimentare interrogativi sulla giustizia, sulla maternitร e sul diritto allโoblio.
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