A vent’anni dalla scomparsa di Denise Pipitone, avvenuta il 1° settembre 2004 a Mazara del Vallo, il mistero che avvolge il caso sembra non voler cessare di generare nuove piste e inquietanti interrogativi. A riaccendere l’attenzione su una delle più battute – quella legata al video girato da una guardia giurata alla stazione di Milano – è oggi la testimonianza di una giovane donna che afferma di aver riconosciuto una delle persone presenti nel filmato, indicando con precisione il suo nome e fornendo nuovi elementi che potrebbero rivelarsi decisivi.
Il video del 2004: chi è la bambina chiamata “Danas”?
Il filmato risale a pochi giorni dopo la scomparsa di Denise. A registrarlo fu Felice Grieco, una guardia giurata in servizio presso la stazione di Milano. Nel video si vede una bambina, molto somigliante a Denise, accompagnata da un gruppo rom. Uno dei membri del gruppo la chiama “Danas”, nome che da allora è stato oggetto di indagini, ipotesi e speculazioni.
Il legale della famiglia Pipitone, l’avvocato Giacomo Frazzitta, aveva ricevuto la registrazione anni fa, e nonostante l’interesse mediatico e investigativo, non si era mai arrivati a una vera svolta. Fino ad oggi.
Mariana: «Ho incontrato quella donna, si chiama Florina»
Nel corso dell’ultima puntata della trasmissione Chi l’ha visto?, è intervenuta Mariana, una ragazza romena che ha affermato in diretta di aver riconosciuto la donna presente nel video di Grieco. «Si chiama Florina – ha dichiarato – e parla italiano. L’ho conosciuta anni fa in un campo rom in Francia. Vive con una ragazza che le somiglia molto, ma che mi ha confidato di non sapere chi siano i suoi veri genitori. Le ha sempre detto che non è sua madre biologica».
Secondo quanto raccontato da Mariana, la somiglianza della giovane con Denise è «sbalorditiva». Il sospetto che quella ragazza possa essere proprio la bambina scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004, e che sia stata cresciuta da un’altra donna con una falsa identità, ha fatto scattare l’interesse degli inquirenti.
Perché non ha parlato prima?
Mariana ha spiegato il motivo del suo silenzio: «Non conoscevo la storia di Denise. Solo quando ho visto il video in TV ho collegato tutto. Abbiamo quasi la stessa età, e solo di recente ho cominciato a ricostruire le mie radici. Dopo aver visto le immagini, sono andata subito dai carabinieri».
La sua testimonianza è già stata formalizzata. Ora gli inquirenti stanno verificando la sua attendibilità e lavorano per identificare con certezza la donna indicata come Florina e la giovane che vive con lei. Potrebbero essere disposti nuovi accertamenti, forse anche un confronto genetico, qualora emergano elementi sufficienti.
Le indagini si riaccendono
Gli investigatori, coordinati dalla Procura, stanno valutando ogni elemento, inclusa la possibilità di recarsi a Parigi per effettuare verifiche nella comunità rom. La famiglia di Denise, che da vent’anni non ha mai smesso di cercarla, accoglie con cautela la notizia, mantenendo un atteggiamento vigile ma ancora segnato dalle troppe false speranze del passato.
Una speranza concreta?
Non è la prima volta che emerge una segnalazione sulla possibile presenza di Denise all’interno di comunità nomadi, ma stavolta c’è un nome, un volto e un racconto che sembrano avere maggior consistenza. Mariana ha messo sul tavolo informazioni che aprono a una verifica reale, che potrebbe condurre – dopo due decenni – a una svolta concreta.
Resta da capire se si tratterà davvero di una pista decisiva o solo di un’ennesima delusione per la famiglia Pipitone. Ma una cosa è certa: la storia di Denise è ancora viva, e la speranza che la verità possa emergere non si è mai spenta.
Denise potrebbe davvero essere ancora viva. La domanda, oggi come allora, resta la stessa: dov’è?