Bolzano, due neonati prematuri morti per infezione da Serratia: indaga la Procura
L’apertura del fascicolo
La Procura di Bolzano ha aperto un fascicolo d’indagine sulla morte di due neonati prematuri avvenuta nei giorni scorsi nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale San Maurizio. I decessi sarebbero legati a un’infezione da Serratia marcescens, batterio potenzialmente letale per pazienti fragili. Gli accertamenti preliminari, affidati ai carabinieri del Nas, serviranno a verificare il rispetto dei protocolli e a individuare eventuali carenze igieniche nel reparto. In base all’esito delle verifiche, la Procura valuterà l’eventuale configurazione di reati, dall’omicidio colposo contro ignoti a quello contro persone indagate. Le salme dei due bambini sono state congelate in vista dell’autopsia.
I decessi
I piccoli, nati rispettivamente alla 27ª e alla 23ª settimana di gestazione, con un peso inferiore al chilo, sono morti a poche ore di distanza l’uno dall’altro: il primo il 12 agosto, il secondo nella notte del 13. “In due giorni – ha dichiarato il direttore sanitario Josef Widmann – sono deceduti due pazienti estremamente prematuri a causa delle conseguenze di un’infezione batterica. L’Azienda sanitaria esprime cordoglio e vicinanza alle famiglie”.
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I controlli e la sicurezza del reparto
Dalle analisi condotte sul personale del reparto, effettuate settimanalmente come da protocollo, non sono emerse positività alla Serratia marcescens. La direttrice medica Monika Elisabeth Zäbisch ha spiegato che il batterio si trasmette principalmente per contatto diretto e che le procedure di pulizia e lavaggio delle mani sono rigidamente seguite. I tamponi su macchinari, strumenti e ambienti sono risultati negativi, e si attendono gli ultimi esiti.
Il coordinatore sanitario reggente Pierpaolo Bertoli ha ricordato che la Serratia marcescens è un microrganismo comune in natura, generalmente innocuo per le persone sane, ma pericoloso per neonati prematuri e immunodepressi. “Purtroppo i due piccoli avevano un sistema immunitario estremamente vulnerabile – ha detto – e, nonostante tutte le manovre possibili, l’esito è stato negativo”.
Le misure straordinarie
Per ridurre i rischi, il reparto di terapia intensiva neonatale sarà trasferito temporaneamente nell’ex terapia intensiva per adulti, attualmente inutilizzata. Inoltre, le gravidanze ad alto rischio verranno dirottate all’ospedale di Trento fino a nuova disposizione.
Attesa per l’autopsia
L’autopsia sui corpi dei due neonati sarà fondamentale per capire se l’infezione sia stata l’unica causa del decesso o se la grave prematurità abbia avuto un ruolo determinante. Gli accertamenti serviranno anche a ricostruire la catena di contagio del batterio e a stabilire se vi siano state falle nei sistemi di prevenzione.
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