Focolaio di botulismo in Calabria: due morti e diversi ricoveri. Sotto accusa un chiosco ambulante
Il botulino, una delle tossine più letali conosciute, è prodotto dal Clostridium botulinum e può svilupparsi in alimenti conservati in condizioni scorrette, specialmente senza ossigeno e a temperature inadeguate. Anche quantità minime sono sufficienti a compromettere il sistema nervoso, provocando difficoltà motorie, problemi respiratori e, nei casi più gravi, la morte per arresto respiratorio. La pericolosità sta anche nella sua “invisibilità”: non altera sapore, odore o colore degli alimenti, rendendo impossibile accorgersi della contaminazione prima del consumo. In Italia, negli ultimi anni, i casi sono aumentati, spesso collegati a conserve casalinghe o prodotti artigianali venduti senza rispettare la catena del freddo, con un picco nei mesi estivi.
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La ricostruzione dei fatti
Secondo le prime ricostruzioni, il titolare del chiosco avrebbe mostrato ai clienti barattoli di broccoli sott’olio già aperti e lasciati sotto al sole per poi riporli in frigo solo a fine giornata. Con questi ingredienti, insieme alla salsiccia, sarebbero stati preparati panini risultati potenzialmente contaminati. Le vittime accertate sono Luigi Di Sarno, 53 anni, originario della Campania, e Tamara D’Acunto, 45 anni, residente a Diamante. In entrambi i casi, secondo i familiari, le persone avevano consumato proprio un panino con salsiccia e broccoli acquistato dall’ambulante.
Le indagini e i sospetti
La Procura di Paola ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Tre gli indagati: il venditore ambulante e i rappresentanti legali di due aziende fornitrici. Particolarmente drammatiche le testimonianze dei familiari: la sorella di Di Sarno ha raccontato di aver tentato di portare il fratello a casa dopo un improvviso malore, ma l’uomo è deceduto davanti a loro. Per D’Acunto, il fratello ha sporto denuncia: la donna, colpita da forti dolori intestinali, era stata respinta da una clinica privata e indirizzata a un ospedale pubblico, dove la situazione è precipitata.
Autopsie e accertamenti in corso
Sono in corso esami chimici sugli alimenti sequestrati e le autopsie per confermare la presenza della tossina botulinica. Nel caso di D’Acunto, la Procura ha disposto anche la riesumazione del corpo per eseguire ulteriori analisi e chiarire le cause della morte.
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