Un rotolo di pellicola per alimenti è diventato l’arma con cui Christian Persico ha tolto la vita a Tina Sgarbini, 47 anni, nella sua abitazione di Montecorvino Rovella, in provincia di Salerno. L’ennesimo tentativo fallito di ricucire un rapporto ormai finito si è trasformato in un femminicidio.
La lite e l’aggressione
Da tempo Persico cercava di convincere l’ex compagna a tornare insieme. Ma al nuovo rifiuto la discussione è degenerata. Le parole sono diventate urla, poi strattoni, fino alla decisione di soffocarla avvolgendole la pellicola attorno al volto. In casa i carabinieri hanno trovato chiari segni di colluttazione e tracce di sangue.
Il biglietto: «Ho fatto una cazzata»
Dopo l’omicidio, Persico è fuggito. Ha raggiunto l’abitazione della famiglia, dove ha lasciato un biglietto indirizzato alla madre: poche parole scritte in fretta, «Ho fatto una cazzata», prima di sparire nel nulla. Sotto shock, i suoi familiari hanno compreso la gravità di quanto accaduto e avvisato le forze dell’ordine.
La fuga e l’arresto
Il killer è rimasto latitante per diverse ore, fino a quando i carabinieri lo hanno rintracciato non lontano dalla casa della vittima. Secondo alcune ricostruzioni, avrebbe anche tentato di togliersi la vita lanciandosi da un ponte, un dettaglio ancora al vaglio degli inquirenti.
Una storia d’amore finita male
Tina e Christian si erano conosciuti nel 2016. Dopo nove anni di relazione, la donna aveva deciso di chiudere. La scelta era maturata anche per la mancanza di stabilità lavorativa dell’uomo, che lei aveva infine allontanato da casa. Nonostante tutto, i due continuavano a vedersi. Qualche giorno prima della tragedia erano stati notati insieme in un bar del paese: a molti erano sembrati ancora in buoni rapporti. In realtà, ogni incontro era il tentativo di Persico di convincere Tina a cambiare idea. All’ennesimo rifiuto, la sua ossessione è esplosa nel gesto estremo.
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