È iniziata con una sorpresa la nuova fase dell’incidente probatorio sul delitto di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia a Garlasco. Nella giornata di lunedì 17 giugno, gli esperti incaricati dalla giudice Daniela Garlaschelli hanno esaminato la prima parte dei reperti, accendendo i riflettori su alcuni elementi chiave della scena del crimine. Tra questi, l’impronta 10, mai attribuita finora, che secondo gli ultimi accertamenti non presenta tracce di sangue. Un dettaglio che ridimensiona, almeno per ora, il suo potenziale valore accusatorio.
Le prime analisi: 18 impronte e nessuna traccia ematica
Nel corso della prima giornata sono state analizzate 18 delle 30 fasce con impronte prelevate all’epoca del delitto, con 24 campionamenti di DNA effettuati. I risultati preliminari hanno rivelato l’assenza di sangue in tutte le impronte esaminate, inclusa la numero 10, rilevata all’interno della porta d’ingresso della casa. Tuttavia, è stato disposto un secondo test di conferma per escludere definitivamente la presenza di materiale ematico.
Domani, 19 giugno, l’attenzione si sposterà su un gruppo di reperti mai analizzati prima, tra cui contenitori di fruttolo, confezioni di tè e altri rifiuti domestici, recuperati dalla pattumiera di casa Poggi, rimasta per mesi nella villetta prima di essere sequestrata e consegnata alla Medicina legale solo nel 2008.
Nessun para-adesivo, solo fogli in acetato
Un’altra rivelazione emersa nella giornata di ieri riguarda la natura del materiale su cui erano conservate le impronte: non si tratta di para-adesivi, come inizialmente riportato, bensì di fogli trasparenti in acetato, tutti comunque giudicati leggibili e idonei all’analisi.
Impronta 33 e il caso Sempio: resta l’assenza di sangue
Per quanto riguarda l’impronta numero 33, quella ritrovata sulla parete destra delle scale e recentemente attribuita ad Andrea Sempio, non emergono novità: il frammento d’intonaco su cui era impressa non è più disponibile, essendo stato consumato durante le analisi precedenti. Come confermato dal consulente della famiglia Poggi, Dario Redaelli, la comparazione con Sempio è stata possibile solo attraverso la fotografia dell’impronta e un nuovo rilievo palmare sull’indagato.
Sempio assente, ma il suo team tecnico è presente
Non sono passati inosservati gli assenti: gli avvocati di Andrea Sempio, indagato dal 2023 dopo anni di archiviazioni, hanno scelto di non presenziare. In una nota, la legale Angela Taccia ha spiegato la decisione, sottolineando la fiducia nel lavoro del proprio consulente, il generale Luciano Garofano: “Ognuno deve attenersi alle proprie competenze. La mia presenza non avrebbe apportato valore alle operazioni tecniche di oggi.”
Il caso della pattumiera e il verbale mancante
Non sono mancati momenti di tensione, soprattutto per quanto riguarda la pattumiera dell’abitazione: il sacco contenente i rifiuti del giorno dell’omicidio è rimasto nella villetta per oltre otto mesi prima di essere ufficialmente sequestrato. Ieri si è scoperto che mancava il verbale originale di sequestro, fatto che ha sollevato un acceso confronto tra le parti, poi risolto con il recupero della documentazione completa.
Le prossime tappe
Il lavoro degli esperti continuerà nei prossimi giorni e avrà come obiettivo finale la verifica di eventuali profili genetici su campioni inediti e il loro confronto con Andrea Sempio, Alberto Stasi (già condannato in via definitiva a 16 anni) e i profili di familiari, amici e frequentatori abituali della casa. Il prossimo aggiornamento sull’incidente probatorio è atteso per il 24 ottobre 2025, data entro cui i periti dovranno depositare una prima relazione sugli esiti delle indagini.