Il settimanale Giallo, in edicola da oggi, dedica un approfondimento esclusivo a uno degli aspetti più controversi del delitto di Garlasco: il contenuto del computer di Chiara Poggi. A quasi 18 anni dall’omicidio della 26enne, uccisa nella sua villetta di Garlasco il 13 agosto 2007, emergono nuovi interrogativi legati alle analisi informatiche condotte nella prima fase delle indagini. Secondo quanto anticipato da Giallo, tra i dati esaminati dagli investigatori all’epoca figurerebbero oltre 4.000 accessi a siti pornografici di varia natura, inclusi alcuni portali tematici dedicati a “donne mature”.
Ma chi ha realmente effettuato queste visite? Secondo la ricostruzione proposta, la maggior parte degli accessi sarebbe avvenuta in orari in cui Chiara era assente da casa, presumibilmente al lavoro. A frequentare la villetta, in quelle fasce orarie, sarebbero stati spesso il fratello Marco e alcuni suoi amici, tra cui Andrea Sempio, oggi formalmente indagato dalla Procura di Pavia.
Accessi involontari o ricerche mirate?
Il punto centrale riguarda la natura di quegli accessi. I legali della famiglia Poggi e alcuni esperti informatici sottolineano una distinzione fondamentale: un “accesso” può essere anche il risultato di finestre pop-up automatiche, tipiche di certi siti di giochi online, mentre una “ricerca” implica un’azione volontaria e consapevole dell’utente.
Secondo quanto riportato, gli amici del fratello sarebbero soliti utilizzare il computer condiviso con l’account di Chiara, rendendo difficile attribuire con certezza la paternità dei contenuti visualizzati. A complicare ulteriormente la questione, la presenza in memoria di videogame online e giochi da tavolo digitali, contesti in cui spesso si aprono link automatici verso siti a contenuto esplicito.
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Il mistero della cartella “Tatina”
Oltre al materiale pornografico generico, Giallo riporta che sul computer era presente una cartella denominata “Tatina”, contenente foto intime e tre video privati girati da Chiara con il suo fidanzato dell’epoca, Alberto Stasi. Si tratterebbe di un archivio nascosto e protetto da password, quindi non accessibile senza una conoscenza specifica del dispositivo e del suo percorso informatico.
Il consulente tecnico della famiglia Poggi, Paolo Reale, aveva già spiegato a Quarto Grado che l’accesso a tale cartella avrebbe richiesto competenze ben precise, smontando l’ipotesi di un’esplorazione casuale o accidentale da parte degli amici del fratello.
Sempio e la nuova pista investigativa
Andrea Sempio, all’epoca dei fatti semplice amico di Marco Poggi, è stato iscritto nel registro degli indagati solo nel marzo 2025, dopo che una perizia di parte lo aveva collegato a una traccia biologica rinvenuta sulla tastiera del computer della vittima. Questo dettaglio, unito alle analisi in corso sull’hard disk e sui dati residui, potrebbe ora assumere una nuova rilevanza.
Il focus di Giallo promette di riaccendere i riflettori su una delle prove più discusse dell’intero procedimento: il computer di Chiara. Tra accessi sospetti, file nascosti e nuovi sospetti investigativi, il contenuto digitale della giovane potrebbe ancora oggi offrire elementi determinanti per comprendere i contorni – mai del tutto chiariti – di questo delitto. Il settimanale racconta che la madre Rita Preda avrebbe parlato con Chiara della questione: “Lei si era accorta di queste navigazioni e mi aveva segnalato il fatto, stigmatizzandolo”, avrebbe raccontato la donna.
La chiosa finale del periodico è una domanda, basata sul fatto che il delitto di Garlasco, per il quale è stato condannato nel 2015 il fidanzato della vittima Alberto Stasi, è a tutt’oggi senza movente: “Chiara aveva notato altri movimenti strani sul suo pc? È in questo computer il movente dell’omicidio di Chiara?”.
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