La morte di Margherita Canistrelli, insegnante di 47 anni, è stata riconosciuta come conseguenza di omicidio colposo: una tragedia che ha richiesto 19 anni di attesa e 29 udienze per giungere alla prima sentenza di giustizia.
I fatti
Il 10 ottobre 2007, Margherita Canistrelli fu sbalzata fuori da una navetta dell’AST (Azienda Siciliana Trasporti) mentre era in movimento con le porte aperte. L’autobus stava percorrendo il tragitto tra via Rubino e Ortigia, a Siracusa, quando si verificò l’incidente. Margherita cadde rovinosamente sull’asfalto riportando gravissime lesioni. Morì dopo dieci giorni di agonia, lasciando il marito Luciano Mirabella e due figli.
La sentenza
Il conducente del mezzo, Antonio Aglieco, è stato condannato a 1 anno e 6 mesi di reclusione (pena sospesa) e al pagamento delle spese processuali, per omicidio colposo. Invece, assolto il dirigente dell’AST, Giovanni Vaiola, che era accusato di omesso controllo delle condizioni di sicurezza del veicolo.
La battaglia del marito
Luciano Mirabella ha combattuto una lunga e instancabile battaglia per ottenere giustizia. Scrisse anche a Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica e al CSM, Consiglio Superiore della Magistratura, per denunciare l’inspiegabile lentezza del procedimento, i cambi di magistrato, i rinvii continui e persino un giudice in maternità. Nonostante tutto, non ha mai mollato, chiedendo solo che venisse fatta luce su una morte evitabile.
Significato della sentenza
Anche se la pena è sospesa, la sentenza di colpevolezza per omicidio colposo è una prima forma di riconoscimento del torto subito e della responsabilità penale. Rimane, tuttavia, il nodo doloroso di una giustizia arrivata troppo tardi, soprattutto per una famiglia che ha perso una moglie, una madre e una maestra amata. La memoria di Margherita Canistrelli oggi si accompagna a un monito importante: ogni negligenza, anche la più banale, come un autobus in movimento con le porte aperte, può diventare fatale, e la giustizia non può permettersi di arrivare dopo oltre un decennio.
