Una nuova perquisizione è stata eseguita questa mattina a Trieste, nell’appartamento di Sebastiano Visintin, il marito di Liliana Resinovich, nell’ambito dell’inchiesta sulla misteriosa morte della donna, scomparsa nel dicembre 2021 e ritrovata senza vita settimane dopo. A riportare la notizia è Il Piccolo, secondo cui l’operazione è stata disposta dalla pm Ilaria Iozzi, titolare del fascicolo per omicidio.
Gli accertamenti: strumenti e consumi sotto la lente
Gli agenti della Squadra Mobile, della polizia scientifica e due consulenti della Procura hanno concentrato le verifiche su tutti i macchinari presenti nell’abitazione di via Verrocchio, con particolare attenzione agli strumenti utilizzati per l’affilatura di coltelli. In parallelo, sono stati avviati approfondimenti sui consumi di energia elettrica, nel tentativo di ricostruire l’effettiva attività svolta da Visintin nel periodo della scomparsa della moglie.
Il precedente: oltre 700 oggetti sequestrati
La nuova perquisizione arriva a distanza di tre mesi dalla precedente, avvenuta lo scorso 9 aprile, quando all’interno della casa erano stati sequestrati numerosi oggetti ritenuti potenzialmente rilevanti. Tra questi, un maglione giallo, un paio di guanti in pile e oltre 700 utensili da taglio, tra cui coltelli, forbici e cesoie. Tutto materiale riconducibile all’attività di arrotino che Visintin avrebbe svolto in passato.
La giornata della scomparsa: focus sul 14 dicembre 2021
Uno degli obiettivi centrali dell’inchiesta resta la verifica delle dichiarazioni di Visintin in merito a quanto fatto il 14 dicembre 2021, giorno della scomparsa di Liliana. L’uomo ha più volte riferito di aver trascorso la mattinata nel laboratorio di via Donadoni, ora non più nella sua disponibilità, impegnato proprio in operazioni legate alla sua attività di affilatura. La Procura intende stabilire la coerenza tra queste dichiarazioni e gli elementi oggettivi raccolti, come i dati sui consumi elettrici e l’effettiva presenza o utilizzo degli strumenti sequestrati.
Un’indagine ancora aperta
Sebastiano Visintin è formalmente indagato per omicidio, ma l’inchiesta, a più di due anni dai fatti, non ha ancora portato a un capo d’accusa definitivo. Il ritrovamento del corpo di Liliana, avvolto in sacchi e nascosto tra la vegetazione non lontano da casa, ha sollevato fin da subito dubbi e interrogativi mai chiariti completamente. Le nuove verifiche disposte dalla Procura rappresentano un tentativo di colmare le lacune investigative ancora presenti e ricostruire con maggiore precisione la dinamica e i movimenti delle persone coinvolte nelle ore cruciali della scomparsa.
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