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Martina scriveva ad Alessio: “Ti ho fatto perdere la fiducia ma ti amo, sei l’uomo che voglio sposare” ma lui l’ha uccisa

martina e alessio martina e alessio

Le parole scritte da Martina Carbonaro nella lettera e nei post dedicati ad Alessio Tucci assumono oggi un significato straziante, alla luce del tragico epilogo della loro relazione. Quello che emerge da queste frasi non è solo l’amore tipico dell’adolescenza, ma anche i segnali, forse inconsapevoli, di una dipendenza affettiva e di un rapporto squilibrato, che si è trasformato in un femminicidio.

Una lettera d’amore diventata testimonianza

Il testo di Martina è commovente e terribile allo stesso tempo. Contiene promesse d’amore incondizionato, la volontà di cambiare se stessa per lui, la colpa interiorizzata (“ti ho ferito”, “ti ho fatto perdere la fiducia”), e persino la disponibilità a continuare ad amare anche quando entrambi non lo faranno più. Questo tipo di linguaggio, così totalizzante, spesso nasce in relazioni in cui l’equilibrio tra i partner è spezzato da un potere emotivo esercitato in modo tossico.

Un amore idealizzato e pericoloso

Martina non solo idealizza Alessio (“sei la persona che voglio sposare, con cui voglio invecchiare”), ma descrive anche la sua fisicità e presenza in modo totalizzante: i suoi occhi, il suo sorriso, le sue mani, il suo petto come rifugio. È come se la propria identità si annullasse nell’altro, un segnale che dovrebbe far riflettere. La mancanza di confini emotivi e l’auto-colpevolizzazione sono campanelli d’allarme in relazioni diseguali.

Martina Carbonaro, trovata morta la ragazza scomparsa ieri ad Afragola. Uccisa in modo terribile

L’illusione dei social e la realtà

I social di Martina erano pieni di immagini felici, dediche, video e messaggi che raccontavano una relazione apparentemente normale o addirittura da favola. Ma dietro quei post si celava un dolore, forse non ancora pienamente emerso nemmeno alla sua coscienza, e che solo dopo la decisione di lasciarlo è esploso nella violenza più brutale. L’amore non è possesso, e non dovrebbe mai tradursi in vendetta o controllo.

Una riflessione collettiva necessaria

Il femminicidio di Martina è l’ennesimo monito su quanto sia importante educare ai sentimenti, al rispetto, al consenso e all’autonomia emotiva. Insegnare ai ragazzi e alle ragazze a riconoscere relazioni sane da quelle tossiche non è solo un compito delle famiglie, ma anche della scuola e della società. Il racconto che Martina ha lasciato, involontariamente, è una tragedia documentata in tempo reale, un grido che oggi non può restare inascoltato. Martina aveva solo 14 anni. Alessio 19. Nessuna differenza di età, nessuna dichiarazione d’amore, nessuna lettera può giustificare ciò che è accaduto. Ma può aiutarci a capire cosa non deve più accadere.

Il testo integrale della lettera

«Caro amore mio, lo so dico sempre le stesse cose ma sai che non brava con le parole specialemente con te. Ma nel profondo del mio cuore sto cambiando per te per essere una persona migliore che avrai accanto, per starti accanto giorno dopo giorno, sei la persona che voglio sposare, sei la persona con cui voglio invecchiare. Sei la persona con cui voglio creare una famiglia. Vedermi sposare l’uomo della mia vita, lo so forse non crederai a queste parole, perché ti ho ferito in passato, lo so bene che ho sbagliato soprattutto a non farti più a credere a me.

Ti ho fatto perdere la fiducia in me, ma cercherò di farti fidare di me giorno dopo giorno anche quando avrai paura e non vorrai ma ci vorrà del tempo e lo so amore mio però io ti prometto che… ti amerò anche quando nessuno dei due lo farà, anche quando saremo arrabbiato confusi e “delusi”, io ti prometto che ti amerò sempre. Se mi chiedessero cosa mi piace di te penso che non saprei da dove iniziare per formulare una risposta.

Inizierei a raccontare del potere dei tuoi occhi di farmi tremare il cuore e l’anima, passerei alla forza del tuo sorriso che magicamente fa passare ogni male, arriverei alla dolcezza del tuo petto su cui mi appoggio per sentire il tuo calore e il tuo cuore e alle tue braccia che ogni volta mi prendono e mi stringono a te. Potrei parlare della delicatezza e allo stesso tempo della forza delle tue mani che curiose vagano sul mio corpo pronte ad allontanare ogni male. O meglio ancora potrei parlare dei modi di trattarmi che sono tutto quello che ho sempre […] dei tuoi modi di starmi accanto e capirmi anche […] perché alla fine tu sei entrato nella mia vita con…».

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