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Insegnante morta in spiaggia mentre prende il sole: l’uomo che l’ha uccisa positivo alla cocaina

Elisa Spadavecchia Elisa Spadavecchia

Ha scelto il silenzio Lerry Gnoli, il 54enne arrestato per la tragica morte di Elisa Spadavecchia, travolta da una ruspa lo scorso 24 maggio mentre passeggiava sulla battigia a Pinarella di Cervia, in provincia di Ravenna. L’uomo, comparso in videoconferenza davanti al gip Janos Barlotti, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Difeso dall’avvocato Vittorio Manes, è accusato di omicidio colposo e violazioni gravi delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

I fatti e l’inchiesta

Secondo la ricostruzione, Gnoli stava livellando le dune di sabbia con una ruspa, nell’area costiera antistante le colonie, in un punto normalmente frequentato da turisti e residenti. L’insegnante Elisa Spadavecchia, 66 anni, originaria di Vicenza, si trovava lì per una passeggiata. L’operaio non si sarebbe accorto della sua presenza, travolgendola fatalmente. Subito dopo l’incidente è partita l’indagine della Procura di Ravenna, coordinata dalla pm Lucrezia Ciriello, che ha portato a forti sospetti su gravi negligenze nelle misure di sicurezza adottate dal cantiere balneare.

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Il dettaglio aggravante: cocaina nel sangue

Un elemento che ha aggravato ulteriormente il quadro è emerso dagli accertamenti tossicologici: Gnoli è risultato positivo alla cocaina. Tra l’altro l’uomo già nel 2022 aveva già investito una persona anziana, e anche quella volta era risultato positivo alla cocaina. Insomma due casi simili con due epiloghi analoghi e drammatici. La difesa ha deciso di chiedere una perizia tossicologica integrativa, sostenendo che i valori vanno contestualizzati e che non necessariamente indicano un’assunzione recente o un’alterazione delle capacità al momento dei fatti.

Custodia cautelare e richiesta di domiciliari

Il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere, accogliendo la richiesta della procura. A motivare la misura, il rischio di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio. L’avvocato Manes ha nel frattempo depositato istanza per una misura meno dura, chiedendo gli arresti domiciliari. La decisione del giudice è attesa nei prossimi giorni. Nel frattempo, la famiglia della vittima attende risposte e giustizia, mentre l’inchiesta prosegue con l’obiettivo di chiarire ogni aspetto di un incidente che, al momento, appare come il tragico epilogo di una catena di omissioni e negligenze.

 

 

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