Pippo Baudo è morto sabato 16 agosto a Roma, all’età di 89 anni. La notizia, trapelata da fonti vicine alla famiglia e confermata dal legale e amico di sempre Giorgio Assumma, chiude un capitolo irripetibile della storia della televisione italiana. Negli ultimi anni le sue condizioni di salute erano state avvolte da grande riservatezza. Nonostante le frequenti fake news sul suo presunto decesso e le voci su ricoveri mai avvenuti, Baudo aveva sempre risposto con ironia e determinazione. «Il mio nome è Baudo, Pippo Baudo. E sto bene», aveva dichiarato solo un anno fa al Messaggero, smentendo le illazioni.
Pippo Baudo, Le ultime apparizioni in pubblico
La sua ultima uscita risale al settembre 2024, quando partecipò – in sedia a rotelle ma con il sorriso – alla festa dei 90 anni dell’amico Pier Francesco Pingitore, inventore del Bagaglino. In quell’occasione Baudo posò con gli ex protagonisti dello storico spettacolo e con numerosi volti noti del mondo dello spettacolo, mostrando ancora una volta la sua voglia di esserci, nonostante la fragilità fisica.
I problemi di salute e le smentite
Negli ultimi anni, sui social e sui siti web, si erano rincorse voci su gravi problemi cardiaci, mai confermate. Alcuni titoli parlavano addirittura di infarti, ma lo stesso Baudo aveva sempre ridimensionato le notizie, spiegando che si trattava di semplici controlli di routine o di un ricovero per problemi al ginocchio. «Ogni anno qualcuno mi dà per morto – aveva ironizzato – ma per fortuna, ogni volta che annunciano la mia scomparsa, mi allungano la vita».
L’ultima telefonata con Arbore
Renzo Arbore, grande amico di Baudo, ha raccontato con commozione l’ultima telefonata di appena venti giorni fa: «Era piuttosto sbrigativo, io e Ugo Porcelli abbiamo capito che non stava bene. Speravamo che a Ferragosto fosse andato a Riccione, nel suo albergo del cuore… invece è arrivata questa notizia terribile».
Un addio che segna la fine di un’epoca
Nonostante i dettagli sulla causa del decesso restino riservati, fonti vicine alla famiglia parlano di una malattia debilitante che negli ultimi anni aveva progressivamente minato la sua salute. La sua morte, più che la fine di una carriera, rappresenta la conclusione di un’epoca: quella della televisione nazionalpopolare, dei grandi varietà, delle famiglie riunite davanti allo schermo. Pippo Baudo lascia un’eredità immensa: 13 Festival di Sanremo, 13 edizioni di Domenica In, decine di programmi iconici e soprattutto il ricordo di un uomo che ha scoperto e lanciato intere generazioni di artisti. Lui stesso amava dire: «Ho avuto molto dalla TV, ma ho anche dato molto». E oggi l’Italia intera, orfana del suo presentatore per eccellenza, non può che restituirgli quell’affetto che per oltre sessant’anni lo ha accompagnato
Ricevi le ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!