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Prevenire un Ictus grazie agli occhi: Se cambiano in questo modo, fate attenzione. Potreste salvarvi la vita

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I segnali di ictus che si possono rilevare negli occhi: cambiamenti nei vasi della retina e il loro ruolo predittivo. L’osservazione della retina, la sottile membrana fotosensibile che riveste l’interno del bulbo oculare, può offrire preziose indicazioni sulla salute cerebrovascolare e, in particolare, sul rischio di ictus . Studi recenti dimostrano che alterazioni nella rete vascolare retinica, come variazioni di densità , diametro , tortuosità o complessità , possono essere segnali predittivi di insufficienza cerebrovascolare. Questi cambiamenti sono osservabili mediante tecniche avanzate, come l’analisi del fondo oculare , e possono fornire una finestra unica per monitorare la salute del cervello.

Un sistema innovativo per monitorare il rischio di ictus

Un’innovazione tecnologica, il Retina-based Microvascolare Health Assessment System (RMHAS) , sviluppato a Hong Kong, ha reso possibile quantificare con precisione i parametri vascolari della retina attraverso algoritmi di intelligenza artificiale (AI) . Questo strumento, utilizzato in uno studio pubblicato sulla rivista Heart , ha dimostrato la capacità di prevedere con grande accuratezza il rischio di ictus, analizzando immagini del fondo oculare e correlando specifici cambiamenti vascolari con il rischio di eventi cerebrovascolari.

I segnali precoci di ictus rilevabili nella retina

La retina è spesso definita una “finestra sul cervello” perché la sua rete vascolare condivide molte caratteristiche anatomiche e fisiologiche con quella cerebrale. Tra i segnali precoci di ictus identificabili negli occhi troviamo:

  1. Densità vascolare : Una ridotta densità dei vasi retinici è associata a un aumento del rischio di ictus del 10-19% .
  2. Calibro dei vasi : Cambiamenti nel diametro dei vasi, come restringimenti o dilatazioni, incrementano il rischio del 10-14% .
  3. Tortuosità vascolare : Una maggiore curvatura dei vasi retinici aumenta il rischio di ictus del 10,1% .
  4. Complessità della rete vascolare : Alterazioni nella complessità dei vasi sono correlate a un aumento del rischio tra il 12,4% e il 16% .

Lo studio: analisi su oltre 68.000 partecipanti

Lo studio condotto dai ricercatori del RMHAS si è basato sull’analisi delle immagini del fondo oculare di 68.753 partecipanti dello studio UK Biobank . I vasi retinici sono stati classificati in cinque categorie: calibro , densità , torsione , angolo di ramificazione e complessità della rete vascolare . Utilizzando modelli di regressione di Cox, gli scienziati hanno esaminato le associazioni tra i parametri vascolari retinici e il rischio di ictus, aggiustando per i fattori di rischio tradizionali, tra cui età , sesso , pressione arteriosa , colesterolo , glicemia e peso corporeo .

Durante un follow-up medio di 12,5 anni , i ricercatori hanno identificato ben 29 parametri associati in modo significativo al rischio di ictus. Tra questi, le variazioni di densità e calibro dei vasi sono risultate i predittori più rilevanti.

Un approccio pratico e facilmente implementabile

Gli autori dello studio sottolineano che combinare l’analisi dei parametri retinici con informazioni demografiche, come età e sesso , può essere altrettanto efficace dei fattori di rischio tradizionali per prevedere il rischio di ictus. “Dato che i parametri della retina possono essere ottenuti tramite semplici immagini del fondo oculare, questo approccio rappresenta una strategia pratica e facilmente implementabile nella valutazione del rischio di ictus”, hanno evidenziato i ricercatori.

Le implicazioni cliniche

L’osservazione della retina offre un’opportunità unica per approfondire i processi patofisiologici legati all’ictus e migliorare le strategie di prevenzione e trattamento. L’analisi dettagliata dei parametri vascolari retinici potrebbe, in futuro, consentire di identificare precocemente i soggetti a rischio e intervenire con misure mirate per ridurre l’incidenza di eventi cerebrovascolari. Grazie all’avanzamento tecnologico, l’integrazione di sistemi come l’RMHAS nella pratica clinica potrebbe rivoluzionare la prevenzione degli ictus, offrendo un metodo non invasivo, economico e altamente efficace per monitorare la salute vascolare.

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