Il caso di Sarah Scazzi, la quindicenne uccisa ad Avetrana il 26 agosto 2010, continua ad avere ancora oggi zone d’ombra. A distanza di quindici anni, emergono nuovi dettagli raccontati dalla madre, Concetta Serrano, durante una diretta Facebook insieme agli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza.
La diretta di Concetta Serrano: accuse e dubbi
Concetta ha ribadito come, a suo parere, la sorella Cosima Serrano e la nipote Sabrina Misseri non abbiano mai confessato il delitto, nonostante le condanne definitive. «Continuano a negare – ha detto – per mantenere il dubbio su cosa sia accaduto davvero quel giorno». Ha ricordato anche la testimonianza controversa del fioraio Giovanni Buccolieri, che inizialmente parlò di aver visto due donne costringere Sarah a salire in auto, salvo poi ritrattare spiegando di aver “sognato” la scena.
La “mossa” di Sabrina sui diari di Sarah
Il punto più delicato affrontato da Concetta riguarda i diari personali di Sarah. La sera stessa della scomparsa, il 26 agosto 2010, Sabrina si sarebbe recata a casa della zia chiedendo di poterli leggere, sostenendo che i Carabinieri le avessero chiesto di cercare eventuali indizi.
Concetta oggi rivela che nessun investigatore aveva fatto una simile richiesta. Nei diari, Sarah annotava episodi quotidiani, litigi, incontri e soprattutto i sentimenti verso Ivano Russo, il ragazzo conteso che rimase al centro della vicenda. Secondo la madre, la fretta con cui Sabrina volle consultare quelle pagine – e il suo immediato tentativo di “togliere di mezzo Ivano” dalla storia – sarebbe stata sospetta.
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Le pagine mancanti
C’è di più: Concetta, rileggendo i diari negli anni successivi, si è accorta che alcune pagine risultano strappate. All’epoca, sconvolta dalla tragedia, non ci fece caso. Ora si chiede se proprio lì potessero esserci appunti cruciali per capire il movente:
- eventuali pressioni o minacce da parte della cugina Sabrina,
- possibili allusioni a comportamenti dello zio Michele,
- o semplicemente riflessioni che avrebbero potuto chiarire i rapporti reali di Sarah con chi la circondava.
Chi ha strappato quelle pagine e perché? È stata Sarah stessa, in un gesto di pudore, o qualcun altro per cancellare prove scomode?
Indagini e attese
Gli avvocati hanno ipotizzato che si potrebbero tentare tecniche forensi per ricostruire, almeno in parte, il contenuto delle pagine mancanti. Un’operazione complessa, ma che potrebbe ridare voce a Sarah e far emergere dettagli rimasti nell’ombra. Concetta, tra dolore e rabbia, ha concluso: «Spero che un giorno venga fuori tutta la verità, e che Sarah abbia finalmente giustizia».
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