Sembra giunta a un punto di stallo la cosiddetta pista turca nel misterioso caso della scomparsa di Angela Celentano, la bambina svanita nel nulla il 10 agosto 1996 durante una gita familiare sul Monte Faito, in Campania. La Procura ha infatti richiesto l’archiviazione dell’indagine legata a un video girato su un’isola turca e a una rivelazione fatta da una donna, secondo cui un alto prelato, indicato come “don Augusto”, le avrebbe confidato che una delle giovani nel filmato sarebbe proprio Angela. Tuttavia, i riscontri sono pochi e incerti, e non vi è alcuna prova che colleghi in modo concreto la ragazza del video alla bambina scomparsa.
La richiesta di archiviazione e l’opposizione della famiglia
A prendere posizione è stata la famiglia Celentano, che tramite il proprio legale, l’avvocato Luigi Ferrandino, ha presentato formale opposizione all’archiviazione. Intervistato da Chi l’ha visto?, Ferrandino ha chiarito che l’unico modo per escludere o confermare definitivamente questa pista è quello di identificare la ragazza del video e sottoporla al test del DNA, come era già avvenuto anni fa con la segnalazione arrivata dal Messico riguardante Celeste Ruiz, poi rivelatasi infondata.
“Non ci sono ancora riscontri, né positivi né negativi,” ha ribadito l’avvocato, sottolineando come l’indagine sia fragile ma non ancora chiusa del tutto, e pertanto meritevole di un ulteriore approfondimento, almeno per escluderla in via definitiva.
Il video e il “collega turco” scomparso
La segnalazione risale al 2010, con un filmato girato in Turchia che ritrae un gruppo di ragazze. Una di loro è stata indicata da un’informatrice come possibile Angela. Tuttavia, un sedicente avvocato turco avrebbe poi contattato Ferrandino – inizialmente via e-mail, poi su WhatsApp – sostenendo che la ragazza nel video non fosse Angela Celentano. Dopo pochi scambi, però, l’uomo è sparito nel nulla, facendo perdere le sue tracce, un comportamento che ha destato sospetti e che l’avvocato italiano ha segnalato alla Procura.
Anche il tentativo di identificare il misterioso “don Augusto”, figura centrale nella segnalazione, è fallito. “Non è stato possibile risalire alla sua identità. Sarebbe stato molto utile,” ha commentato Ferrandino.
Un caso che dura da 28 anni
Angela Celentano aveva solo tre anni e mezzo quando è scomparsa nel nulla. Da allora, i suoi genitori, Maria e Catello, non hanno mai smesso di cercarla. Decine di segnalazioni, campagne internazionali, foto age progression diffuse in tutto il mondo, ma nessuna pista si è mai rivelata davvero risolutiva. La più nota, quella messicana legata a Celeste Ruiz, si è dissolta in una delusione.
Anche questa vicenda turca sembra destinata a una sorte simile. Ma la famiglia non si arrende, chiedendo che ogni segnale, ogni possibile pista, venga verificata fino in fondo, perché anche un solo errore, un solo abbandono prematuro, potrebbe significare perdere per sempre la possibilità di ritrovare Angela.
Il dolore resta immutato, come la speranza. E se la pista turca dovesse essere definitivamente archiviata, non sarà la fine della ricerca, ma solo la chiusura di una delle tante strade battute in questi lunghi 28 anni di silenzio e attesa.