Una tragedia ha scosso la Puglia. Un bimbo di appena tre anni è morto all’alba di giovedì 4 settembre all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, probabilmente a causa di una meningite fulminante.
Il ricovero del bimbo e il trasferimento
Il bimbo era arrivato mercoledì pomeriggio al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, già in condizioni gravi. Nel giro di poche ore il quadro clinico è precipitato, costringendo i medici a disporre un trasferimento urgente a Bari durante la notte. All’arrivo, le sue condizioni erano disperate e nonostante i tentativi di rianimazione, il bambino è deceduto poche ore dopo.
Aperta un’inchiesta sulla morte del bimbo
La Procura di Bari ha aperto un’inchiesta dopo un esposto presentato dai familiari. Sono stati disposti accertamenti medico-legali per chiarire l’esatta dinamica dei fatti e verificare eventuali responsabilità della morte del bimbo. Nel frattempo, la Asl di Taranto ha avviato le procedure di sorveglianza epidemiologica e ha attivato la profilassi antibiotica per i contatti stretti, come previsto dai protocolli.
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L’allarme degli esperti
Il bimbo non era vaccinato contro il meningococco, il batterio responsabile delle forme più gravi di meningite e sepsi. Una mancanza che, secondo gli esperti, lo ha reso estremamente vulnerabile.
«La sepsi da meningococco può evolvere in poche ore, spesso con esito fatale, anche con interventi medici tempestivi», ha spiegato Michele Conversano, direttore del Dipartimento di prevenzione della Asl di Taranto. «L’unica protezione efficace resta la vaccinazione».
Le parole di Matteo Bassetti
Durissimo il commento dell’infettivologo Matteo Bassetti, che ha parlato di tragedia evitabile:
«Nel 2025 un bambino di 3 anni non può morire di sepsi meningococcica prevenibile con due dosi di vaccino. Non è degno di un Paese civile. La politica si interroghi quando continua a fare campagna elettorale contro la salute dei cittadini. Serve schierarsi dalla parte della scienza e dei vaccini. Non si può morire così, è inaccettabile».
Un caso che riaccende il dibattito
La morte del piccolo apre nuovamente il dibattito sulla copertura vaccinale in Italia e sul ruolo delle campagne di sensibilizzazione. La meningite meningococcica resta una malattia rara ma gravissima, capace di uccidere in pochissime ore. Per gli specialisti, l’unica difesa efficace resta la vaccinazione, capace di salvare vite e di prevenire tragedie come quella accaduta a Bari.
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