Buone notizie per i dipendenti del pubblico impiego: da giugno 2025 sarà finalmente visibile in busta paga l’effetto del taglio del cuneo fiscale previsto dalla Legge di Bilancio 2025, insieme agli arretrati maturati da gennaio. Lo ha confermato il Ministero dell’Economia, replicando alle indiscrezioni circolate negli ultimi giorni, soprattutto nei settori della scuola, della sanità e degli enti locali.
Secondo quanto annunciato, l’adeguamento degli stipendi sarà inserito nel cedolino ordinario di giugno, che includerà sia l’aumento mensile previsto dal beneficio fiscale, sia gli arretrati dovuti per i primi cinque mesi dell’anno.
Quanto aumentano gli stipendi?
L’incremento netto in busta paga varierà in base alla posizione lavorativa e all’ammontare dello stipendio. In media, il beneficio fiscale si tradurrà in circa 80 euro mensili, ma per alcune fasce potrà salire fino a 120 euro. Considerando gli arretrati da gennaio, a giugno molti dipendenti pubblici riceveranno un accredito extra di circa 400 euro.
La misura riguarda i redditi lordi fino a 40.000 euro annui, soglia oltre la quale non è applicabile la detrazione. Va inoltre ricordato che il nuovo taglio del cuneo fiscale sostituisce quello contributivo che era stato attivo per tutto il 2024.
Contratti e indennità: situazione aggiornata
Ad aprile sono state liquidate:
- l’indennità di amministrazione per i comparti che hanno già rinnovato il contratto,
- la nuova indennità di vacanza contrattuale per chi invece attende ancora il rinnovo (scuola, enti locali, sanità).
Per il comparto sanità, il tavolo di contrattazione si è riaperto lo scorso 29 aprile, ma l’incontro si è concluso senza accordi. I negoziati riprenderanno il 22 maggio. Secondo l’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni), in caso di firma entro maggio, il contratto avrebbe effetto solo da ottobre, coinvolgendo circa 581.000 lavoratori del SSN, tra cui infermieri, tecnici e personale amministrativo.
Aumenti contrattuali: cosa prevedono i nuovi accordi
Il rinnovo per il triennio 2022–2024 prevede:
- +172,37 euro medi al mese per 13 mensilità
- Un aumento medio del 6,8% sugli attuali stipendi
- 1,784 miliardi di euro complessivi stanziati
Di questi, 175 milioni saranno destinati all’indennità di pronto soccorso, 35 milioni alla specificità infermieristica e 15 milioni alla tutela del malato.