CEGLIE MESSAPICA (Brindisi) – Dopo un mese di angoscia e ricerche, il corpo senza vita di Gina Monaco, 60 anni, è stato ritrovato nella mattinata di oggi in contrada Tratturo Moretto, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione. Il cadavere era nascosto tra sterpaglie e fitta vegetazione in un’area boscosa particolarmente difficile da esplorare.
Il ritrovamento
A fare la tragica scoperta sono stati i carabinieri, insieme al personale dell’Arif Puglia, durante un sopralluogo disposto nell’ambito delle ricerche coordinate dalla Prefettura di Brindisi. Il corpo è stato localizzato dopo il rinvenimento di una ciocca di capelli che aveva spinto gli inquirenti a concentrare le verifiche in quella specifica zona. Nonostante le settimane di ricerche, la donna non si era mai allontanata troppo da casa: il suo corpo si trovava a breve distanza dalla marmeria gestita dalla sua famiglia.
Le prime ipotesi
Il procuratore reggente Antonio Negro ha dichiarato che, al momento, si esclude un decesso di natura violenta. L’ipotesi più accreditata è che la donna sia morta per cause naturali. Tuttavia, saranno gli esami autoptici a fornire conferma definitiva sull’identità e sulle cause del decesso.
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La scomparsa
Gina Monaco era scomparsa lo scorso 6 aprile. Secondo quanto riferito dal marito nella denuncia, quella mattina la donna era uscita insieme a un operaio della ditta di marmi di famiglia, apparendo tranquilla. Le telecamere di sorveglianza della marmeria di contrada Moretto l’avevano immortalata con in mano alcuni sacchetti dell’immondizia, ma da quel momento si erano perse le sue tracce. Non aveva fatto ritorno a casa e il cellulare risultava spento.
Le condizioni di salute
Pochi giorni prima della scomparsa, Gina Monaco era stata ricoverata in ospedale dopo aver ingerito una dose massiccia di psicofarmaci, un elemento che aveva destato non poche preoccupazioni anche tra familiari e investigatori. Proprio per questa ragione, fin dall’inizio non era stata esclusa l’ipotesi di un gesto estremo, ma gli sviluppi delle indagini avevano lasciato aperte diverse possibilità.
Le prossime indagini
Gli inquirenti, che per ora mantengono il riserbo, procederanno con esami medico-legali e accertamenti ambientali. Sarà fondamentale chiarire se la donna sia deceduta nelle ore successive alla scomparsa, se ci siano segni di maltrattamento, o se, come ipotizzato, si tratti davvero di un evento naturale aggravato da condizioni pregresse di salute.
La comunità di Ceglie Messapica è sotto shock per l’epilogo della vicenda. Dopo settimane di attesa e appelli, il ritrovamento spegne ogni speranza, ma apre ora una nuova fase di ricerca: quella della verità.