Una piccola bara bianca. Un cappello da cowgirl. Un paio di stivaletti rosa appesi alla sella del suo cavallo preferito. È con questa immagine che Bellville, cittadina texana nel cuore della contea di Austin, ha dato l’ultimo saluto a Virginia Hollis, la bambina di 8 anni travolta dalla piena del fiume Guadalupe durante la tragica alluvione che ha colpito il Camp Mystic, nella contea di Kerr.
Virginia era scomparsa nei giorni dell’emergenza, e il suo corpo è stato ritrovato soltanto dopo ricerche durate ore, tra detriti e fango. Una morte che ha commosso l’intero Texas e ha spinto centinaia di persone a riunirsi lungo la strada tra San Antonio e Bellville per renderle omaggio.
Il dolore di Cusano Mutri, l’altro paese di Virginia
A oltre 8.000 chilometri di distanza, anche Cusano Mutri, borgo in provincia di Benevento, ha pianto la sua scomparsa. Il papà della piccola è originario di lì e Virginia fin da bambina aveva frequentato quelle montagne, i boschi e le strade del Matese durante le vacanze estive. «Virginia era e resterà parte di noi», ha scritto il sindaco Pietro Crocco, annunciando una funzione religiosa in suo ricordo, che si terrà lunedì 21 luglio. Anche la squadra di calcio giovanile del paese, la Virtus Cusano, ha deciso di ricordarla: i suoi calciatori indosseranno una fascia da capitano con il nome della bambina per tutte le partite ufficiali.
Un corteo silenzioso, tra cavalli e fiocchi verdi
Il corpo della piccola è rientrato in città il 17 luglio, accolto da un commovente corteo funebre. A guidarlo, il nonno di Virginia, in sella al cavallo che la bambina amava cavalcare. Sui lati della strada, fiocchi verdi, simbolo del Camp Mystic, adornavano alberi, lampioni e vetrine. La comunità si è fermata per onorare in silenzio la sua memoria. Nel cuore di Bellville è nato un memoriale spontaneo: fiori, peluche, lettere, disegni lasciati da chi l’ha conosciuta e da chi, pur non conoscendola, è rimasto colpito dalla sua storia.
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La bambina che amava il rosa e il Napoli
Virginia era descritta da tutti come una bambina solare, piena di curiosità e di coraggio. Amava la pesca, il colore rosa e — come dimostrano le foto pubblicate dalla pagina Facebook La Napoli bene — era una grande tifosa del Napoli. In uno scatto che continua a circolare sui social, la si vede sorridente con la sciarpa azzurra della sua squadra del cuore, nei giorni della vittoria dello scudetto.
Una memoria che diventa speranza
Quella di Virginia non è una storia che si dimentica. La sua assenza ha unito due comunità lontane — una in Texas, l’altra nel Sannio — sotto lo stesso dolore. Ma anche sotto la stessa promessa: non lasciare che la memoria svanisca. Ogni fascia da capitano, ogni fiore lasciato, ogni disegno appeso alle vetrine sarà un modo per dire che Virginia non sarà mai davvero andata via. Resterà nei giochi estivi, nelle passeggiate nei boschi del Matese, nelle partite giocate a piedi scalzi, nelle aule e nei ricordi di chi l’ha amata. Resterà soprattutto dove l’amore continua, anche quando la vita si ferma.
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