La loro era iniziata come una semplice vacanza, un viaggio da vivere con leggerezza. Invece, per Alfonso D’Apice e Chiara Cainelli, ex volti del Grande Fratello, si è trasformata in un incubo.
Alfonso D’Apice e Chiara Cainelli, paura negli Stati Uniti e tempesta social
Durante uno spostamento negli Stati Uniti, il van su cui viaggiavano si è improvvisamente rovesciato, probabilmente per via di una gomma forata. Intrappolati nell’abitacolo per interminabili minuti, i due hanno vissuto attimi di paura prima di essere liberati dai soccorsi. Sono usciti senza gravi conseguenze fisiche, ma con addosso il peso di una scossa emotiva difficile da cancellare.
La scelta di raccontare
Scossi ma vivi, Alfonso e Chiara hanno scelto di condividere la loro esperienza sui social. Hanno mostrato immagini, raccontato sensazioni, espresso gratitudine per lo scampato pericolo. Un modo per esorcizzare la paura e parlare a chi li segue con trasparenza. Ma non tutti hanno accolto il gesto con empatia.
Le critiche feroci
In poche ore, la loro testimonianza si è trasformata in bersaglio di critiche. C’è chi li ha accusati di cercare visibilità, di voler “fare hype” su un dramma che avrebbe potuto avere esiti ben più gravi. E tra i commenti, alcuni hanno superato ogni limite: insulti, cinismo, persino auguri di morte.
Lo sfogo di Alfonso
Ferito da tanta cattiveria, Alfonso ha deciso di rispondere con un lungo post. Le sue parole, intrise di dolore, hanno colpito: “Leggere frasi come ‘peccato che non siano morti’ mi ha spezzato. Dietro i profili social ci sono persone reali, non maschere da colpire senza pensare”. Il suo sfogo si è trasformato in un appello: educare con l’esempio e ricordare che le parole hanno un peso.
I nomi tirati in ballo
Nei commenti velenosi, qualcuno ha trascinato in mezzo anche Helena Prestes, con cui in passato non sono mancate tensioni televisive, e Javier Martinez. Alfonso ha fatto subito chiarezza: Helena non ha nulla a che fare con l’accaduto, mentre Javier è stato tra i primi a preoccuparsi e a fargli sentire vicinanza.
Tra lividi e paura
Alfonso ha raccontato anche il dopo: dolori, lividi, flashback continui. Ha cercato di sostenere Chiara e gli amici che viaggiavano con loro, provati come lui. Ma la ferita più profonda, dice, è stata leggere tanta crudeltà in rete. “La cosa che mi spaventa – scrive – è che se fossimo morti, molti avrebbero scritto le stesse cose”.
Un messaggio finale
Nel suo ultimo passaggio Alfonso ha lanciato un monito netto: “Se qualcuno che dice di sostenermi scrive certe frasi d’odio, si dissoci da me. Lo farei anch’io al loro posto”. Le sue parole hanno raccolto la solidarietà di tanti colleghi e amici, diventando un grido contro la tossicità dei social.
Oltre l’incidente
La vicenda di Alfonso D’Apice e Chiara Cainelli non è solo la cronaca di un incidente sfiorato. È anche lo specchio di un’epoca in cui l’empatia online sembra affievolirsi, e in cui la vita reale si intreccia con la violenza verbale della rete. Una lezione dura, che invita a riflettere sul valore delle parole e sul rispetto che non dovrebbe mai mancare.
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