Il procedimento per la morte di Aurora Tila, la tredicenne di Piacenza precipitata da un balcone lo scorso ottobre, si arricchisce di un nuovo elemento che potrebbe risultare decisivo. A pochi mesi dallโavvio del rito abbreviato davanti al Tribunale dei minori di Bologna, emerge infatti la testimonianza di un ex compagno di cella del quindicenne imputato, che avrebbe riferito di una confessione del giovane.
La presunta ammissione in carcere
Secondo quanto riportato, il ragazzo avrebbe confidato al detenuto di aver avuto un ruolo diretto nella caduta della vittima. La Procura ha chiesto che il nuovo testimone venga ascoltato nella prossima udienza: sarร il giudice a decidere se ammettere o meno la dichiarazione. Lโavvocata Anna Ferraris, che assiste la madre di Aurora insieme al collega Mario Caccuri, ha dichiarato: ยซNon abbiamo avuto accesso diretto alle parole del testimone, ma ci risulta che il compagno di cella abbia ricevuto un racconto dettagliato di quanto accaduto quel giornoยป.
Lโaccusa contro il quindicenne
Il nodo centrale resta la dinamica della caduta. Per gli inquirenti, Aurora non si sarebbe lanciata volontariamente nel vuoto. Secondo lโaccusa, il ragazzo lโavrebbe spinta dal balcone del settimo piano e, mentre la giovane cercava disperatamente di aggrapparsi alla ringhiera, lโavrebbe colpita alle mani fino a farla precipitare per nove metri su un terrazzo sottostante. Le telecamere interne del condominio avevano ripreso lโingresso dei due poco prima della tragedia. A chiamare i soccorsi fu lo stesso imputato, che tuttavia venne arrestato pochi giorni dopo con lโaccusa di omicidio volontario aggravato dallo stalking. Accuse che lui continua a respingere.
La battaglia sulle perizie
Le perizie tecniche restano un terreno di scontro tra accusa e difesa. Per la Procura, le ipotesi di suicidio o di incidente non trovano riscontro con le modalitร della caduta. I difensori del ragazzo definiscono queste conclusioni ยซinaccettabiliยป e sostengono che le ferite sulle mani di Aurora potrebbero essere state causate dallโimpatto e non da colpi ricevuti prima di precipitare. Nel frattempo, altre testimonianze sembrano rafforzare la tesi dellโaccusa: alcuni testimoni avrebbero visto i due litigare sul terrazzo, mentre un passante riferisce di aver notato la tredicenne aggrappata alla ringhiera e colpita dal giovane.
La voce della famiglia
La madre di Aurora, Morena Corbellini, ha commentato con amarezza ma anche con speranza: ยซVediamo una luce alla fine di questa vicenda, speriamo che arrivi giustiziaยป. La prossima udienza sarร cruciale: lโeventuale ammissione della nuova testimonianza potrebbe cambiare il destino giudiziario del giovane imputato e fare finalmente chiarezza su una tragedia che ha sconvolto la comunitร piacentina.
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