Negli ultimi anni si è molto parlato del cosiddetto bonus diabete, alimentando aspettative e confusione tra i cittadini. Ma esiste davvero un contributo statale specifico e diretto per le persone affette da diabete? La risposta è no, almeno non nella forma di un bonus universale automatico. Tuttavia, esistono agevolazioni e benefici economici che si applicano in particolari condizioni sanitarie e reddituali, spesso legate al riconoscimento dell’invalidità civile.
Quando il diabete è considerato invalidante
Il diabete, in particolare il diabete mellito, è riconosciuto come patologia invalidante se comporta una compromissione significativa delle funzioni vitali o lavorative. La Commissione Medica dell’INPS valuta ogni caso in base alla gravità della malattia e alle eventuali complicanze.
Ecco le percentuali di invalidità riconosciute in base alla gravità:
- Diabete mellito con complicanze moderate (es. retinopatia iniziale, neuropatia lieve): invalidità dal 61% al 90%.
- Diabete mellito con complicanze gravi (es. nefropatia avanzata, amputazioni, grave retinopatia): invalidità dal 91% al 100%.
- Acromegalia con complicanze: dal 21% al 100%.
- Sindrome di Cushing con complicanze: dal 21% al 100%.
- Crisi surrenaliche ricorrenti con ricoveri plurimi: invalidità 100%.
Queste valutazioni sono fondamentali per accedere a prestazioni economiche come pensione, assegno ordinario o indennità di accompagnamento.
Diabete, cambiano le percentuali di invalidità. Ecco chi può avere 104 e assegno invalidità
Pensione anticipata per invalidi con diabete
Chi è affetto da una forma grave di diabete può accedere, in alcuni casi, a una pensione anticipata per invalidità. I requisiti sono i seguenti:
- Donne: almeno 55 anni e 7 mesi di età.
- Uomini: almeno 60 anni e 7 mesi di età.
- In entrambi i casi: almeno 20 anni di contributi versati e un’invalidità non inferiore all’80%.
In alternativa, esiste anche l’assegno ordinario di invalidità per chi ha una riduzione della capacità lavorativa superiore al 67% (invalidità dal 74% in su) e almeno 5 anni di contributi, di cui 3 versati nei 5 anni precedenti alla domanda.
Attenzione: per queste prestazioni non è richiesto alcun limite ISEE.
Indennità di accompagnamento: quando spetta ai diabetici
Il cosiddetto bonus da 500 euro che spesso viene citato in rete non è un aiuto specifico per il diabete, ma corrisponde alla indennità di accompagnamento, riconosciuta agli invalidi totali non autosufficienti.
Nel 2025 l’indennità è pari a:
- 542,02 euro mensili per invalidi totali.
- 1.022,44 euro mensili per i ciechi assoluti.
Si tratta di un’indennità non soggetta a tassazione IRPEF, erogata per 12 mesi all’anno. Ma non spetta automaticamente a tutti i diabetici: serve una certificazione di invalidità al 100%, accompagnata dalla mancanza di autonomia nelle attività quotidiane (camminare, lavarsi, vestirsi, ecc.).
Conclusione
Non esiste un vero e proprio “bonus diabete” per tutti i pazienti, ma chi soffre di forme gravi e invalidanti della patologia può accedere a tutele importanti: assegno ordinario, pensione anticipata, indennità di accompagnamento. Tutto dipende dalla valutazione della Commissione Medica INPS, che tiene conto della gravità clinica e della ridotta capacità lavorativa. Se sospetti di avere diritto a questi benefici, è consigliabile rivolgersi a un patronato o CAF per ricevere assistenza gratuita nella presentazione della domanda e nella raccolta della documentazione medica necessaria.