Una vicenda sconvolgente scuote la Spagna e arriva dalla città di Oviedo, nel cuore delle Asturie, dove è stata scoperta una vera e propria “casa degli orrori”. Una coppia è stata arrestata con l’accusa di aver segregato i propri tre figli minorenni per oltre sette anni e mezzo, costringendoli a vivere in condizioni igienico-sanitarie disumane, in completo isolamento dal mondo esterno.
I bambini – due gemelli di otto anni e un fratello maggiore di dieci – sarebbero rimasti rinchiusi in casa, privati della scuola, della socializzazione, e perfino della luce del sole. A scoprire l’orrore, una vicina di casa, insospettita da movimenti insoliti e da un silenzio inquietante che da tempo aleggiava attorno alla villetta. È stata lei a contattare i servizi sociali, dando il via all’indagine della polizia locale.
Una segnalazione che ha svelato un incubo domestico
Inizialmente, secondo quanto riferito alla stampa dal capo della polizia Javier Lozano, non c’erano elementi concreti per ipotizzare una situazione così estrema. Ma un particolare ha acceso il sospetto degli inquirenti: le frequenti consegne a domicilio, che riguardavano generi alimentari e beni essenziali. Nessuno, però, vedeva mai nessuno uscire o entrare nella casa.
Questo comportamento anomalo ha spinto gli agenti ad agire. Quando hanno fatto irruzione, si sono trovati davanti a una scena raccapricciante: stanze invase dalla sporcizia e dai rifiuti, bambini malnutriti, disorientati e completamente isolati. Non frequentavano alcuna scuola, non avevano documenti sanitari aggiornati, né contatti con coetanei. Vivevano in una forma di reclusione forzata, senza alcuna possibilità di autonomia o libertà.
I genitori: reclusione “volontaria” e paura ossessiva del contagio
I due adulti – un uomo di nazionalità tedesca e una donna con doppia cittadinanza statunitense e tedesca – sono stati arrestati con accuse gravissime: violenza domestica, maltrattamenti psicologici e abbandono di minori. Secondo le prime ipotesi investigative, la loro scelta di isolarsi completamente potrebbe essere legata a una fobia patologica del contagio da Covid-19. Entrambi indossavano mascherine anche dentro casa, comportamento che ha rafforzato il sospetto di un quadro mentale fortemente alterato. Gli inquirenti stanno ora cercando di capire se questo isolamento sia stato il frutto di una convinzione condivisa dalla coppia o di una dinamica familiare più complessa, e se vi siano stati in passato segnali d’allarme ignorati da vicini, scuole o autorità sanitarie.
I bambini ora al sicuro, affidati ai servizi sociali
I tre minori sono stati liberati dalla casa e affidati ai servizi sociali, che li hanno trasferiti in una struttura protetta.