Un malore improvviso e fatale ha stroncato la vita di Sofja Rossi, una giovane donna di 31 anni residente a Pignataro Interamna, nel Cassinate. La tragedia si è consumata nella notte tra giovedì 17 e venerdì 18 luglio, quando il compagno, rientrando a casa, l’ha trovata cianotica sul divano. Nonostante l’allarme immediato e l’intervento dei soccorsi, per Sofja non c’è stato nulla da fare.
La visita al pronto soccorso prima del decesso
Quel decesso, avvenuto in circostanze tanto improvvise quanto sospette, ha attirato subito l’attenzione delle autorità. Solo pochi giorni prima, nella notte tra il 14 e il 15 luglio, la 31enne si era recata al pronto soccorso dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino, lamentando un forte dolore al collo. Dopo la visita e la somministrazione di antidolorifici, era stata dimessa. Nelle ore successive, secondo quanto riferito dalla sorella gemella Sonja, si era sottoposta a una risonanza magnetica in una struttura privata, ma non erano stati rilevati problemi muscolari. In un messaggio alla sorella, Sofja aveva espresso un cauto sollievo: “Mi pare di andare un po’ meglio”. Poi, improvvisamente, il dramma.
L’indagine e i primi sviluppi
Il caso è stato subito segnalato alla Procura della Repubblica di Cassino, che ha disposto l’autopsia e aperto un fascicolo di indagine per accertare eventuali responsabilità mediche. Gli esami autoptici si sono svolti lunedì scorso, ma per completare il quadro saranno necessarie ulteriori analisi su alcuni tessuti prelevati. Nel frattempo, tre medici dell’ospedale che avevano in cura la giovane nelle ore precedenti la morte sono stati iscritti nel registro degli indagati. Si tratta di un atto dovuto per garantire il contraddittorio, consentendo così anche ai consulenti nominati dalla famiglia di assistere agli accertamenti.
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Il dolore della famiglia
I familiari di Sofja, assistiti dagli avvocati Nicola Montefiori e Michela Evangelista, hanno deciso di presentare una denuncia formale per fare luce sull’accaduto. Il compagno della giovane, Stefano Iannetta, che gestisce un’azienda agricola nella quale la 31enne collaborava attivamente, ha espresso pubblicamente il suo dolore e la sua determinazione: “Voglio la verità per la morte della mia compagna”.
Anche la sorella gemella ha raccontato gli ultimi momenti di vita di Sofja, sottolineando che dopo la visita al pronto soccorso, la giovane era stata curata con farmaci potenti, ma non sembravano esserci avvisaglie di qualcosa di tanto grave da condurre a una morte improvvisa.
L’ultimo saluto e l’attesa di risposte
I funerali di Sofja Rossi si sono svolti nei giorni scorsi nella chiesa di Pignataro Interamna, alla presenza di amici, parenti e conoscenti sconvolti dalla notizia. Ora, con le indagini in corso e gli accertamenti medico-legali in fase avanzata, la famiglia attende risposte chiare. L’obiettivo è comprendere se vi siano state negligenze o omissioni da parte del personale sanitario, o se si sia trattato di una tragedia legata a una patologia pregressa e non diagnosticata. La verità, per i cari di Sofja, è l’unica consolazione possibile.
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