Si chiamava Maria Rosa la neonata di appena sette mesi morta a seguito di un gesto estremo compiuto dalla madre, Annamaria Geraci, 40 anni, nella loro abitazione di via Marchese, nel centro storico di Misterbianco, in provincia di Catania. La donna ha lanciato la piccola contro un bancone della cucina. L’impatto è stato fatale, nonostante l’intervento tempestivo dei sanitari del 118, la neonata è deceduta durante il trasporto in ospedale a causa delle gravissime lesioni riportate.
Una madre fragile, seguita dai servizi sanitari e sociali
La vicenda, drammatica e complessa, si inserisce in un contesto familiare che era già da tempo sotto osservazione. Come confermato dal sindaco di Misterbianco, Marco Corsaro, la donna era seguita da diversi enti: «Era monitorata dai servizi sociali, dall’Asp e dal Tribunale. Non era lasciata sola. La famiglia, e in particolare il marito, le sono sempre stati vicini.»
Annamaria Geraci, secondo quanto emerso, soffriva da tempo di gravi disturbi psichiatrici, aggravati da una depressione post-partum che si era manifestata con forza dopo la nascita della piccola, avvenuta lo scorso settembre. La situazione si era fatta così critica che, negli ultimi mesi, la donna era stata sottoposta a due TSO (trattamenti sanitari obbligatori), segno evidente di una fragilità psichica profonda e persistente.
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Il marito sotto shock: “Una tragedia devastante”
A lanciare l’allarme sono stati i vicini, allarmati dalle urla provenienti dall’appartamento. Sul posto sono giunti i carabinieri del comando provinciale di Catania, insieme agli investigatori del Nucleo investigativo, che hanno eseguito i rilievi. La Procura di Catania ha aperto un fascicolo d’indagine per omicidio, cercando di ricostruire con precisione la dinamica dei fatti e verificare se, al momento della tragedia, la donna fosse sola in casa con la bambina.
Il marito di Annamaria Geraci, alla vista della figlia senza vita e della scena drammatica, è stato colto da un malore ed è stato trasportato d’urgenza in ospedale. Lo conoscono in paese come una persona tranquilla e stimata: «È un operatore ecologico, un uomo perbene e un gran lavoratore», ha raccontato ancora il sindaco Corsaro. «È una tragedia che colpisce nel profondo. Come padre e come sindaco, sono scosso. Tutta la comunità è sconvolta, ci stringiamo attorno a questa famiglia devastata dal dolore.» La coppia ha anche un altro figlio, un bambino di sette anni, che ora si trova in una situazione delicatissima e che sarà certamente al centro dell’attenzione dei servizi sociali.
La donna fermata dai carabinieri
Dopo il gesto, Annamaria Geraci è apparsa in stato confusionale ed è stata portata in caserma per essere interrogata. È in corso la valutazione delle sue condizioni mentali da parte degli inquirenti, che potrebbero disporre una nuova perizia psichiatrica.