PADOVA – È proseguito presso il Tribunale di Padova il processo a carico di Erik Zorzi, 42 anni, camionista accusato dell’omicidio aggravato della ex moglie, Nicoleta Rotaru, trovata priva di vita il 2 agosto 2023 nella doccia della sua abitazione ad Abano Terme. La donna, 33 anni, presentava una cintura stretta intorno al collo. In un primo momento, il decesso era stato classificato come suicidio. L’arresto dell’uomo è avvenuto sette mesi dopo i fatti, a seguito di nuovi elementi raccolti dagli inquirenti.
Durante l’ultima udienza, è stato fatto sentire un audio con gli ultimi istanti di vita di Nicoleta. Zorzi ha ricostruito le ultime ore di vita della donna, fornendo una versione dei fatti caratterizzata da dichiarazioni contraddittorie. Il momento più significativo dell’interrogatorio si è verificato dopo l’ascolto in aula di un audio di circa dieci minuti che documenta i momenti finali di Nicoleta. A quel punto, Zorzi ha dichiarato spontaneamente: «Credo di riconoscere quel suono. Lei aveva la bocca sul mio avambraccio, come se mi mordesse, mentre la abbracciavo da dietro cercando un rapporto intimo».
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L’interrogatorio dell’imputato, che ha scelto di rispondere alle domande, è stato condotto dall’avvocata Paola Menaldo, legale di parte civile in rappresentanza delle figlie minorenni della coppia, assistita dall’avvocato Michele Camolese. La giudice Domenica Gambardella ha deciso di anticipare la deposizione, nonostante le riserve espresse dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Cesare Vanzetti.
Nel corso dell’udienza, è emersa anche la gelosia dell’uomo nei confronti del nuovo compagno della vittima. Zorzi ha ammesso di aver installato un registratore nell’auto della donna per raccogliere informazioni sulla relazione. «Quando ho ascoltato le registrazioni mi sono sentito amareggiato, ma anche esaltato», ha dichiarato.
È stato presentato in aula anche un secondo audio, registrato dalla stessa Nicoleta sul suo cellulare, in cui si sentono insulti e urla. Alla richiesta di spiegazioni, Zorzi ha affermato di non ricordare con precisione gli eventi a causa dell’assunzione di un ansiolitico, pur riconoscendo la propria voce. «Cercavo solo un ultimo rapporto», ha detto. Ha poi aggiunto di aver avuto un contatto fisico con la donna, senza però ricordarne con esattezza i dettagli.
La testimonianza di Zorzi e gli elementi audio emersi in aula rappresentano al momento passaggi chiave nel procedimento. Il processo proseguirà con l’esame di ulteriori testimoni e consulenze tecniche.