GARLASCO – A quasi 17 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso che sconvolse l’Italia torna sotto i riflettori grazie a un’inchiesta esclusiva de Le Iene. Il servizio, firmato da Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese, rilancia piste alternative, testimonianze mai ascoltate in aula e nuove teorie, riaccendendo l’interesse su una vicenda che, nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, non ha mai smesso di dividere l’opinione pubblica.
L’avvocato di Sempio rompe il silenzio: «Accuse senza fondamento»
A intervenire per la prima volta in televisione è Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara in passato sfiorato dalle indagini. Lovati parla senza giri di parole: «Le accuse contro Sempio? Solo fumo negli occhi. La tecnologia oggi offre strumenti che allora non c’erano, ma non eravamo nel Medioevo. Il presunto scontrino del 2017? Non è un alibi, perché un alibi serve solo se esiste un’accusa. E non ce n’è mai stata una».
Secondo l’avvocato, Sempio non ha mai conosciuto le gemelle Cappa, ritenute da alcuni parte di una rete più ampia di conoscenze nel paese. Ma Lovati va oltre, lanciando accuse pesanti: «Credo che Alberto Stasi sia innocente. Sta mentendo perché copre qualcuno. Gli hanno detto cosa raccontare. Chiara aveva scoperto un giro di pedofilia a Garlasco. Per questo è stata uccisa». Una dichiarazione gravissima, che se confermata aprirebbe scenari completamente nuovi e mai battuti dalla giustizia.
Chi era l’altro uomo nella vita di Chiara?
Nel servizio trova spazio anche una voce anonima: un testimone, oggi deceduto, avrebbe raccontato di una relazione tra Chiara e un uomo adulto del paese, diverso da Stasi. Il nome dell’uomo è stato oscurato in video, ma l’idea che Chiara potesse avere una vita privata più complessa continua a insinuarsi nelle narrazioni alternative. «Si mormora a Garlasco che ci sia un tale con cui Chiara aveva una relazione. Un uomo adulto e sposato ( Il nome viene detto ma omesso). Se fate nomi, vi denuncio», dice l’intervistato, alimentando un clima di omertà e sospetto.
La madre di Alberto: «Ci dovrebbero chiedere scusa»
A difendere il figlio, come da anni fa pubblicamente, è Elisabetta Ligabò, madre di Alberto Stasi: «È un’ingiustizia totale. Con la madre di Chiara non ho rapporti. Ma la verità, un giorno, verrà fuori. Qualcuno dovrebbe avere l’umiltà di dire: “Abbiamo sbagliato”». Un dolore che continua, per una famiglia che non si è mai rassegnata alla condanna, convinta che il vero colpevole sia ancora libero.
Un paese che sa, ma non parla
L’inchiesta de Le Iene torna anche su quel clima pesante che, da anni, si respira a Garlasco: un silenzio diffuso, che secondo alcuni nasconderebbe una verità scomoda e taciuta. Le domande che ancora oggi restano senza risposta sono molte: Chi ha davvero ucciso Chiara? Qual era il movente? Cosa si è scelto di non vedere o non approfondire nel corso delle indagini? Una cosa è certa: il caso Poggi continua a inquietare l’Italia. Nonostante una sentenza definitiva, la verità – quella piena – sembra ancora lontana.