Oggi, giovedì 7 agosto, potrebbe arrivare una risposta definitiva sulla tragica morte di Simona Cinà, la pallavolista ventenne trovata senza vita sul fondo di una piscina durante una festa di laurea a Bagheria, in provincia di Palermo. L’autopsia, in corso al Policlinico di Palermo, è ritenuta decisiva per chiarire cosa sia realmente accaduto quella notte.
Simona era un’atleta, abituata all’attività agonistica e costantemente monitorata da medici sportivi. Nuotava bene, era in forma e non aveva problemi di salute noti. Eppure, nella notte tra venerdì e sabato scorso, il suo corpo è stato ritrovato esanime nella piscina della villa dove si teneva la festa. Due ragazzi, tra gli ultimi rimasti alla serata, si sono tuffati per provare a salvarla, ma ogni tentativo di rianimazione si è rivelato inutile.
Simona Cinà, L’inchiesta per omicidio colposo e i nuovi elementi
La Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, e nelle ultime ore sono emersi dettagli rilevanti. I carabinieri hanno sequestrato oltre 20 bottiglie di alcolici, tra cui gin, spritz e spumante, insieme a bicchieri, asciugamani, i vestiti di Simona e il costume che indossava. Il sequestro, avvenuto il 4 agosto, è stato convalidato dal pubblico ministero Raffaele Cammarano. Una scoperta che smentisce le prime dichiarazioni dei familiari, secondo cui nella villa non ci sarebbe stato alcol. È stata la stessa Procura a chiarire, con una nota ufficiale, che le bevande alcoliche erano presenti e sequestrate durante i rilievi.
Il racconto dell’ex fidanzato: “Non si drogava, non beveva”
Francesco Tilotta, ex fidanzato di Simona, ha voluto ricordarla sottolineando quanto fosse attenta alla sua salute: «Aveva la fissazione per la forma fisica, non assumeva sostanze, non beveva in modo eccessivo. Magari si concedeva una birra, ma io non l’ho mai vista nemmeno brilla». Per lui, era impossibile che Simona si fosse circondata di cattive influenze: «Era una ragazza vera, sana, con amicizie pulite».
Simona Cinà, perchè nessuno ha avvisato la mamma. C’è una ipotesi, si indaga per omicidio
Autopsia e accertamenti: le indagini proseguono
L’esame autoptico è stato affidato all’anatomopatologo Tommaso D’Anna, che dovrà accertare se la ragazza sia morta per annegamento – analizzando la presenza di acqua nei polmoni – o se la causa del decesso sia stata un malore improvviso o altri fattori. La famiglia della giovane è assistita da un perito di parte, nominato dai legali Gabriele Giambrone e Davide Carnese. Martedì scorso la salma è stata sottoposta a radiografie e TAC per verificare la presenza di eventuali traumi interni, emorragie o patologie pregresse, ma gli esami non hanno fornito certezze. È stata quindi richiesta anche una risonanza magnetica. I risultati completi, compresi quelli tossicologici e istologici, arriveranno in circa 45 giorni.
Le testimonianze: una serata apparentemente normale
I carabinieri di Bagheria hanno ascoltato diversi ragazzi presenti alla festa. Tutti hanno descritto una serata tranquilla, senza particolari eccessi. Nessuno si sarebbe accorto della tragedia in corso, fino al momento in cui Simona è stata trovata priva di sensi. Due ragazzi si sono tuffati per soccorrerla, ma era ormai troppo tardi. I familiari, ancora sotto shock, non riescono a darsi una spiegazione. «Simona stava bene, non aveva mai avuto problemi di salute», hanno dichiarato. A parlare è stato anche il fratello Gabriele Cinà, che ha affidato il proprio dolore a un messaggio semplice ma profondo: «Aspettiamo risposte. Speriamo solo di sapere la verità, non possiamo fare altro».
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