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Garlasco, nuova svolta nel caso Poggi: nuove tracce di Dna nella colazione, “Gli assassini hanno dormito la”

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Un bicchiere di Estathé, barattoli di Fruttolo, biscotti, cereali e cucchiaini: oggetti banali, quotidiani. Ma potrebbero contenere tracce decisive per far luce sul delitto di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia. A distanza di quasi 18 anni, riparte l’inchiesta con un nuovo incidente probatorio, che coinvolgerà materiali finora mai analizzati.

A richiederlo è stata la Procura di Pavia, nell’ambito della nuova indagine che vede Andrea Sempio come unico indagato per omicidio in concorso. I nuovi accertamenti scientifici saranno condotti su incarico del gip Daniela Garlaschelli, con il supporto di due periti della Polizia Scientifica: la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchegiani.

Si torna sul luogo del delitto: tamponi, impronte e oggetti mai esaminati

Giovedì 12 giugno i periti si sono recati presso il comando provinciale dei Carabinieri di Milano, dove sono custoditi circa 60 reperti raccolti nel 2007 dal Ris di Parma, tra cui l’impronta insanguinata su un tappetino e la cosiddetta “traccia 10”, un’impronta digitale sulla porta d’ingresso attribuita a una persona ignota, non riconducibile né ad Alberto Stasi né a Sempio.

Nel pomeriggio dello stesso giorno, i tecnici si sono spostati all’Istituto di Medicina Legale di Pavia, dove sono conservati altri reperti, tra cui contenitori alimentari e posate raccolti dalla spazzatura della casa. Secondo gli inquirenti, quei materiali potrebbero risalire alla colazione consumata da Chiara – e forse dal suo assassino o dai suoi assassini – poco prima della morte.

Garlasco, Chiara uccisa da due persone: vicino al suo corpo anche l’impronta di una scarpa 36

Dubbi sulla “traccia 33” e protocollo rigoroso per le analisi

Non è ancora chiaro se sarà possibile analizzare un ulteriore reperto chiave, la porzione di muro con l’“impronta 33”, che potrebbe essere stata irrimediabilmente compromessa durante le analisi precedenti. Secondo fonti giudiziarie, non esistono verbali ufficiali di distruzione del reperto, ma potrebbe essere andato perso. I materiali, una volta ritirati, saranno ufficialmente presi in carico dalla Questura di Milano e aperti in una stanza asettica della Scientifica, in presenza delle parti ma separati da un vetro protettivo, per evitare ogni contaminazione.

DNA e nuove tecnologie al servizio della verità

A partire dal 17 giugno, inizieranno le prime campionature biologiche, che saranno trasferite al laboratorio della Polizia Scientifica presso l’ospedale Fatebenefratelli di Milano. Qui, biologi e genetisti cercheranno eventuali profili genetici estranei, nel tentativo di chiarire se vi fossero altre persone presenti sulla scena del delitto.

Un’indagine che continua a cercare risposte

Il caso Poggi rimane uno dei delitti irrisolti più controversi della cronaca italiana. Dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi nel 2015, e l’archiviazione del fascicolo su Andrea Sempio nel 2017, la riapertura dell’indagine e il nuovo incidente probatorio segnano una svolta potenziale. La speranza degli inquirenti è che, grazie all’evoluzione delle tecnologie forensi, sia ancora possibile trovare risposte su una verità mai pienamente emersa.

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