Durante la puntata di Ore 14 Sera andata in onda giovedì 26 giugno su Rai 2, condotta da Milo Infante, si è tornati a parlare del caso Garlasco con una doppia rivelazione che ha acceso il dibattito: la comparsa di un presunto supertestimone e l’intervento in diretta di Rita Preda, madre di Chiara Poggi. La trasmissione ha offerto nuovi spunti di riflessione su uno dei delitti più discussi degli ultimi vent’anni, ancora oggi avvolto da interrogativi irrisolti.
Il supertestimone e gli oggetti consegnati ai carabinieri
Il primo elemento emerso durante la trasmissione riguarda un nuovo testimone che avrebbe consegnato alle forze dell’ordine una serie di oggetti — tra cui un martello, una mazzetta, una piccozza e un attizzatoio da camino — considerati potenzialmente compatibili con l’arma del delitto. Il materiale sarebbe collegato all’ispezione eseguita lo scorso 15 maggio nella roggia di Tromello, zona già indicata da Gianni Bruscagin, il testimone che 18 anni fa segnalò il presunto lancio di un borsone sospetto da parte di Stefania Cappa, cugina della vittima.
Tuttavia, la pista non convince tutti. Alcuni residenti della zona, intervistati da Ore 14 Sera, hanno mostrato scetticismo: “Dopo 18 anni cosa si poteva trovare? Nessun borsone è stato tirato fuori”, hanno dichiarato, accusando la nuova ispezione di essere solo una “messa in scena”. Anche Milo Infante ha definito l’intera dinamica “molto poco chiara”, evidenziando le numerose ombre che ancora gravano sul caso.
L’appello di Rita Preda: “È il momento più difficile”
A scuotere emotivamente la trasmissione è stata però la telefonata in diretta della madre di Chiara, Rita Preda. Visibilmente provata, ha denunciato l’ondata mediatica che, a suo dire, sta infangando la memoria della figlia e coinvolgendo ingiustamente la sua famiglia. “È un momento molto difficile — ha detto — ci amareggia che si continui a gettare fango su Chiara, su nostro figlio Marco, su di noi. Nessuno ci ha mai contattati per chiederci una replica. Ora valuteremo con i legali come procedere”.
Preda si è soffermata anche su una delle ultime insinuazioni comparse su un settimanale, secondo cui la figlia avrebbe avuto una doppia vita e frequentazioni mai emerse nelle indagini: “Il punto di non ritorno sono state le voci su un doppio telefono, su un amante. Prima abbiamo mantenuto il silenzio, ma ora basta”.
Alla domanda del conduttore Milo Infante su un’eventuale “regia” dietro questa nuova narrazione, la madre di Chiara ha risposto con cautela: “Non lo so, forse qualcosa c’è. Ma non spetta a noi dirlo. Noi vogliamo solo che tutto questo fango finisca”.
Gli esperti in studio
Nel corso della puntata sono intervenuti anche esperti del calibro di Roberta Bruzzone, criminologa, il generale Giampietro Lago, ex comandante dei RIS di Parma, e il sostituto procuratore generale di Milano, Antonio Tanga. I contributi tecnici hanno arricchito il dibattito, confermando la complessità di un caso che, nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, continua a sollevare dubbi, sospetti e tensioni.
Il prossimo appuntamento con l’incidente probatorio, previsto per il 4 luglio, potrebbe portare nuovi elementi, ma nel frattempo cresce il clima di tensione intorno a una vicenda che sembra tutt’altro che chiusa.
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