Fabrizio Corona è tornato a parlare del delitto di Garlasco con affermazioni che hanno immediatamente scatenato nuove polemiche e riflessioni. Il noto ex agente fotografico ha lanciato dichiarazioni forti durante una puntata del suo format “Falsissimo”, proprio nei giorni in cui le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi hanno registrato una nuova accelerazione, con l’indagine per omicidio in concorso a carico di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.
Le parole di Corona: “Quella mattina in casa di Chiara Poggi c’erano quattro persone”
Corona ha affermato che la mattina dell’omicidio, all’interno della villetta di via Pascoli, vi sarebbero state «quattro persone». Una tesi che, seppur non supportata da elementi investigativi o documenti ufficiali, si inserisce in un contesto sempre più intricato e che da anni si presta a ricostruzioni alternative. Secondo Corona, l’intera inchiesta sarebbe stata «una grande operazione di comunicazione», costruita più per creare una narrazione pubblica che per scoprire la verità: «La stampa non cerca la verità, ma il sensazionalismo», ha accusato, puntando il dito in particolare contro il settimanale “Giallo”.
Il caso della frase “Mi sa che abbiamo incastrato Stasi”
Corona ha criticato la diffusione della frase «Mi sa che abbiamo incastrato Stasi», attribuita a Paola Cappa, una delle gemelle cugine di Chiara Poggi. Secondo il fotografo, quella frase non è stata “contestualizzata correttamente” e sarebbe stata usata in modo da suggerire una colpevolezza mai provata né formalizzata in atti giudiziari: «Un virgolettato interpretato in questo modo è come se dicesse che le sorelle fossero colpevoli, ed è gravissimo», ha detto. Va ricordato che né Paola né Stefania Cappa risultano indagate.
Garlasco, perché Paola Cappa ha detto “abbiamo incastrato Stasi”. La verità sulla frase incriminata
Gli audio inediti di Paola Cappa
Corona ha inoltre reso pubblici due audio inediti di Paola Cappa, che le sarebbero stati forniti da un suo conoscente, Francesco Chiesa Soprani, ex manager dello spettacolo, amico delle gemelle fin dai giorni immediatamente successivi al delitto. In uno degli audio, Paola dice chiaramente: «Io con nessuno parlerò mai, parlo con te in amicizia così. Sei tu che non devi fare lo str****, ad andare a sperperare quello che ti sto dicendo. Ma io ho la coscienza a posto».
Si tratta di contenuti dalla forte risonanza mediatica, ma che – almeno al momento – non rappresentano prove giuridicamente rilevanti. La Procura di Pavia, tuttavia, avrebbe già chiesto a Chiesa Soprani di mettere a disposizione i materiali in suo possesso, in vista della nuova fase istruttoria.
Il risarcimento di Alberto Stasi
Altro elemento sollevato da Corona è il risarcimento di 850.000 euro versato da Alberto Stasi alla famiglia Poggi. «Se Stasi è innocente, la famiglia Poggi dovrebbe restituirgli ogni singolo euro», ha detto il fotografo. Secondo quanto risulta, la somma sarebbe stata versata a titolo di risarcimento per la condanna definitiva, ma in molti – incluso lo stesso Stasi, che si è sempre dichiarato innocente – hanno più volte sollevato dubbi sulla sentenza.
Corona: “Entro l’estate ci saranno arresti”
La parte più esplosiva dell’intervento riguarda le previsioni di Corona: «Entro l’estate scatteranno numerosi arresti, anche tra le forze dell’ordine e alcuni carabinieri. Se sono andati nel fiume e hanno trovato quello che cercavano, il testimone è credibile. E la Procura si sta muovendo velocemente». Il riferimento è alle ricerche effettuate nel canale di Tromello, dove sono stati rinvenuti attrezzi metallici che potrebbero essere compatibili con l’arma del delitto.
Il contesto attuale delle indagini
Nel frattempo, la Procura di Pavia prosegue con le indagini. Oggi, 20 maggio, sono stati convocati per interrogatorio Andrea Sempio, Alberto Stasi e Marco Poggi. Quest’ultimo, fratello della vittima, è stato sentito a Venezia dove attualmente risiede. L’obiettivo è cercare di chiarire la presenza o meno di altre persone sulla scena del crimine quella tragica mattina del 13 agosto 2007. Nonostante le parole forti di Corona, la Procura non ha rilasciato commenti ufficiali sulle sue affermazioni, limitandosi a ribadire che l’indagine segue criteri di rigore e si basa su elementi oggettivi, comprese le nuove analisi genetiche e le testimonianze recentemente riaperte. In un caso che dopo 18 anni continua a far discutere, si torna a parlare di misteri, ipotesi alternative e presunte verità taciute. Ma, come sempre, spetterà alla giustizia stabilire i fatti.