Vasile Frumuzache, 32 anni, guardia giurata residente a Monsummano Terme (Pistoia), ha confessato non solo l’omicidio di Denisa Maria Adas – la escort romena di 30 anni scomparsa tra il 15 e il 16 maggio 2025 da un residence di Prato – ma anche quello di Ana Maria Andrei, un’altra giovane romena scomparsa il 1° agosto 2024. Entrambe si prostituivano su appuntamento. La rivelazione shock è arrivata durante l’interrogatorio successivo al fermo, avvenuto il 4 giugno, poche ore dopo il ritrovamento del corpo decapitato di Adas.
La confessione di Frumuzache: “L’ho uccisa un anno fa”
Incassata la confessione per l’omicidio di Denisa, Frumuzache ha proseguito con un’ammissione ancora più agghiacciante: «Ho ucciso anche Ana Maria Andrei un anno fa. Ha provato a scappare e l’ho accoltellata». Gli inquirenti avevano appena scoperto, nei pressi della sua abitazione, un’auto collegata proprio alla giovane escort scomparsa nel 2024. A quel punto, incalzato, ha rivelato di aver abbandonato anche quel corpo nello stesso campo in cui è stato rinvenuto quello di Denisa.
Il presunto movente: un ricatto e la furia omicida
Secondo quanto dichiarato da Frumuzache, Denisa lo avrebbe ricattato chiedendogli 10.000 euro in cambio del silenzio sulla loro relazione extraconiugale. «Mi ha ricattato, e l’ho uccisa. Ho fatto tutto da solo», ha ammesso il 32enne, sposato e padre di due figli. La relazione tra i due era sfociata in un’escalation di tensione che, sempre secondo la sua versione, lo avrebbe spinto al gesto estremo.
Frumuzache ha raccontato di aver consumato un rapporto sessuale a pagamento con Denisa, di averla strangolata, decapitata e successivamente occultato il corpo. Il cadavere è stato infilato in una valigia nera, mentre la testa è stata chiusa in un sacco dell’immondizia. Entrambi sono stati trasportati in auto e nascosti in zone diverse della campagna tra Prato e Montecatini Terme.
Il ritrovamento del corpo: testa bruciata, corpo tra le sterpaglie
Il cadavere decapitato di Denisa è stato trovato il 4 giugno, verso le 11.20, nascosto tra i rovi in località Panteraie, nei pressi di un casolare abbandonato a Montecatini. La testa, carbonizzata, è stata recuperata solo in un secondo momento, grazie alle indicazioni fornite dall’assassino, a chilometri di distanza dalla scena del delitto, vicino alla sua abitazione.
Frumuzache ha spiegato agli inquirenti di aver bruciato la testa e la valigia nera nel giardino di casa, usando benzina e legna per alimentare la combustione. Le indagini hanno effettivamente rilevato tracce compatibili nei punti da lui indicati.
Le prove decisive: video e GPS
A incastrare l’uomo sono stati i filmati di sorveglianza del residence Ferrucci, dove Denisa alloggiava da tre giorni. Le immagini lo riprendono mentre entra alle 22:50 del 15 maggio con un borsone e esce oltre due ore dopo trascinando un trolley bianco appartenente alla donna. Secondo quanto emerso, il corpo era già all’interno della valigia.
Decisivi anche i dati del GPS della sua vettura, montato per motivi assicurativi, e i tabulati telefonici: tracciano movimenti compatibili con il tragitto tra Prato e Montecatini nella notte in cui la donna è scomparsa. Durante l’interrogatorio con il procuratore Luca Tescaroli, Frumuzache ha ammesso anche di aver raccolto e trasportato i bagagli della vittima: la valigia nera con il cadavere e il trolley con i suoi effetti personali.
Nuove indagini e indagati: un avvocato e la madre della vittima
Nel corso dell’inchiesta, sono finiti sotto indagine anche un avvocato calabrese di 44 anni e la madre di Denisa Maria Adas. Il primo, secondo una testimone, si era invaghito della giovane e aveva parlato con la madre, riferendo che Denisa era nelle mani di una banda di connazionali: per questo è indagato per sequestro di persona in concorso. La madre, invece, è accusata di false dichiarazioni, per aver omesso particolari importanti nel corso dell’indagine.
Indagini ancora aperte
Il quadro investigativo non è ancora completo. Gli inquirenti stanno cercando di verificare la veridicità delle dichiarazioni del reo confesso, analizzando tutti i luoghi indicati, i dispositivi sequestrati e i resti bruciati. La posizione di Frumuzache si aggrava ora con l’ipotesi del duplice omicidio premeditato, oltre all’occultamento di cadavere e al possibile femminicidio seriale. Gli sviluppi, fanno sapere dalla Procura, potrebbero portare a ulteriori clamorose scoperte.