«Con il cuore in mano, vi confido che la malattia è tornata, più forte che mai». Con queste parole, pubblicate sui social, Luisa Stracqualursi, 55 anni, professoressa di Statistica all’Università di Bologna, ha annunciato la ricomparsa del tumore al seno maligno con cui combatte da anni. Un annuncio che ha commosso studenti, colleghi e quanti hanno seguito la sua lunga e coraggiosa battaglia.
La raccolta fondi e il viaggio negli Stati Uniti
La storia di Luisa aveva fatto scalpore nel 2019. Per accedere a una immunoterapia sperimentale negli Stati Uniti, all’ospedale Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, era stata avviata una raccolta fondi che aveva permesso di raccogliere 300mila euro (su 500mila necessari). Fondamentale il sostegno degli amici, degli studenti e di tanti sconosciuti, ma anche di personalità come Valentino Rossi, la società Rimini Calcio e il team motociclistico Sic58, intitolato a Marco Simoncelli.
Una speranza durante la pandemia
Nel 2020, in piena pandemia, la docente annunciò con entusiasmo che la malattia era in regressione. Una notizia che aveva acceso la speranza non solo nella sua famiglia, ma in chiunque l’avesse sostenuta. «Trasformare la sofferenza in un percorso di crescita personale» era il suo obiettivo, come spiegava in interviste e incontri pubblici.
Il ritorno della malattia
Negli ultimi mesi, però, la situazione è peggiorata. Nuove metastasi hanno cambiato il quadro clinico e oggi la professoressa parla di «stanchezza infinita» e di «cicatrici profonde» lasciate da esami, terapie e interventi. Nonostante tutto, non smette di guardare avanti: «Ora c’è ancora una luce e quella luce siete voi. È grazie ai vostri sorrisi e alla vostra energia che ho trovato il coraggio di combattere ogni giorno».
Il messaggio agli studenti
Il legame con gli studenti resta il suo motore più grande. In un passaggio toccante rivolto a loro, ha scritto: «Spero con tutto il cuore di poter tornare in quell’aula, di fronte ai miei studenti, a vedere quei volti nuovi e curiosi che inizieranno il loro cammino nel 2026. E se questo non sarà possibile, sappiate che sarò comunque lì, con il mio pensiero, con il mio cuore. Sempre vostra, Luisa».
Una testimonianza di coraggio
Luisa ha raccontato la sua battaglia anche nel libro “Guardare l’impossibile, vedere l’improbabile e creare l’incredibile”, in cui ha messo nero su bianco la sua esperienza e la sua filosofia di vita. Una testimonianza che continua a ispirare chiunque si trovi ad affrontare una malattia grave.
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