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Liliana Resinovich, crolla l’alibi del marito. Quel giorno non andรฒ in pescheria. Le Novitร 

Liliana Resinovich, crolla l’alibi del marito. Quel giorno non andรฒ in pescheria. Le Novitร 

Liliana Resinovich Liliana Resinovich

A quasi quattro anni dalla scomparsa e dal ritrovamento del corpo di Liliana Resinovich, la 63enne triestina trovata senza vita il 5 gennaio 2022, il caso continua a sollevare interrogativi. Questa volta lโ€™attenzione si concentra sulla questione dei coltelli consegnati da Sebastiano Visintin in una pescheria di fiducia, attivitร  che lโ€™uomo frequentava abitualmente. Secondo la sua versione, proprio lรฌ si sarebbe recato la mattina del 14 dicembre 2021, giorno della scomparsa della moglie. Ma le testimonianze e i tabulati telefonici sembrano raccontare unโ€™altra storia.

Caso Liliana Resinovich, nuovi dubbi sullโ€™alibi del marito: il giallo dei coltelli in pescheria

ยซVisintin non passรฒ in pescheria la mattina del 14 dicembre per consegnare i coltelli affilati, come ha sempre sostenuto, ma la sera primaยป, afferma Sergio Resinovich, fratello della vittima. A sostegno della sua tesi ci sono sia i tabulati telefonici sia la testimonianza della commessa della pescheria Lโ€™ancora. Questโ€™ultima, infatti, ha dichiarato agli inquirenti di aver trovato i coltelli giร  sul bancone alle 7:30 del mattino e di non aver visto Visintin passare come di consueto, tra le 8:30 e le 9, ogni due martedรฌ.

La cena con gli amici e la sosta in galleria

La sera del 13 dicembre 2021, Sebastiano e Liliana avevano cenato a casa di amici in via Udine. Terminata la serata, lโ€™auto della coppia, secondo i tabulati, si sarebbe fermata alla Galleria Rossoni, dove si trova la pescheria per conto della quale Visintin affilava coltelli. ยซLiliana รจ rimasta in macchina, mentre lui รจ sceso. Poi sono ripartiti insiemeยป, ricostruisce Sergio. Una deviazione che, sempre secondo il fratello, non era necessaria e che appare mirata proprio alla consegna delle lame.

La questione dei coltelli scambiati

Un altro dettaglio emerge dal racconto della padrona di casa che li aveva ospitati a cena: quella sera stessa Visintin avrebbe chiesto indietro due coltelli che le aveva regalato, in cambio di unโ€™altra lama. La donna conferma di averli restituiti, e Visintin li avrebbe avvolti in un pezzo di stoffa riponendoli nella borsa di Liliana. Da quel momento, perรฒ, non ci sono piรน certezze: la sola conferma indiretta arriva dalla commessa della pescheria, che il mattino dopo trovรฒ i coltelli giร  depositati.

Un alibi che si indebolisce

La data della presunta consegna, inoltre, non coincide con il consueto calendario: il 14 dicembre era trascorsa soltanto una settimana dallโ€™ultimo ritiro, e non due come previsto. Unโ€™ulteriore anomalia. A rafforzare i sospetti, anche le verifiche di Quarto Grado: la sera del 13 dicembre, nonostante lโ€™orario tardo, il supermercato della galleria era ancora aperto per una degustazione. I tabulati telefonici collocano Liliana nella zona tra le 21:51 e le 22:21, proprio in concomitanza con quella sosta. Il giallo dei coltelli, dunque, sembra minare ancora una volta la versione di Sebastiano Visintin, unico indagato per la morte della moglie. E aggiunge nuovi tasselli a una vicenda che, a quasi quattro anni di distanza, resta senza risposte definitive.

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