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Liliana Resinovich, “Visintin ha premeditato tutto e non ha agito da solo” Le novità sulla morte della povera Lily

liliana claudio e sebastiano liliana claudio e sebastiano

Trieste – A pochi giorni dall’incidente probatorio fissato per il 23 giugno, Claudio Sterpin, amico di Liliana Resinovich, ha chiarito pubblicamente la sua posizione, spiegando perché oggi ritiene che il marito della donna, Sebastiano Visintin, sia coinvolto nella sua morte. Le sue dichiarazioni, rilasciate durante la trasmissione “Chi l’ha visto?”, arrivano mentre la Procura di Trieste porta avanti l’inchiesta che, a oltre tre anni dalla scomparsa della 63enne, ha ormai preso una direzione ben precisa.

«Non ho detto che secondo me Visintin non abbia ucciso Liliana. Speravo solo non fosse così. Mi turba l’idea che dopo aver tanto decantato l’amore, si scopra che è stato lui l’assassino», ha affermato Sterpin, aggiungendo: «Sono relativamente convinto che Sebastiano abbia premeditato tutto e che sappia cosa è successo. Verrà provato».

L’incidente probatorio del 23 giugno: «Sterpin testimone chiave»

La testimonianza di Sterpin, che verrà acquisita come prova anticipata per motivi anagrafici, sarà cruciale per fare luce sui momenti immediatamente successivi alla sparizione di Liliana, avvenuta il 14 dicembre 2021, e sui rapporti personali tra i due. «Ci sono circa 600 messaggi agli atti che attestano un rapporto consolidato», ha spiegato l’avvocato di Sterpin. «Inoltre, è stato accertato che tutti i martedì, compreso quello della scomparsa, Liliana si recava a casa di Claudio».

Liliana Resinovich, La confessione: “Omicidio premeditato da più persone. Non l’ha uccisa Visintin ma sa chi è stato”

L’accusa della Procura: Visintin avrebbe ucciso Liliana soffocandola

Nel frattempo, è emersa l’ipotesi accusatoria messa nero su bianco dalla Procura: secondo i magistrati, Liliana Resinovich sarebbe stata uccisa dal marito Sebastiano Visintin all’interno del parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, in via Weiss, dove il suo corpo fu ritrovato il 5 gennaio 2022, avvolto in sacchi neri. Gli inquirenti parlano di “soffocamento esterno diretto”, provocato da compressioni, urti e graffi in diverse parti del corpo, fra cui testa, torace e arti. Elementi che sembrano escludere definitivamente l’ipotesi del suicidio, avanzata dalla difesa nelle prime fasi dell’indagine.

La replica di Visintin: «È una notizia devastante»

Sebastiano Visintin, unico indagato per omicidio volontario, ha respinto con forza ogni accusa: «La notizia della Procura è stata devastante. Io non ho niente a che fare con la morte di Liliana». La sua posizione resta però sempre più delicata, in attesa degli sviluppi dell’incidente probatorio e dei nuovi accertamenti medico-legali disposti dalla Procura. In gioco, la verità su uno dei casi di cronaca più oscuri degli ultimi anni.

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