Un dramma di indicibile gravità ha colpito la comunità di Taninges, in Alta Savoia, dove nella mattinata di martedì 12 novembre sono stati trovati morti tre bambini di 2, 11 e 13 anni, vittime, secondo le indagini preliminari, della loro stessa madre. Si tratta di Deborah Pel, 45 anni, cittadina italo-svizzera, insegnante e contabile scolastica nella vicina Marnaz. Dopo il presunto triplice infanticidio, la donna è fuggita oltre confine e si è tolta la vita nel Canton Vallese, in Svizzera.
Il ritrovamento dei bambini
A scoprire i corpi dei tre piccoli, con evidenti segni di accoltellamento, sono stati i nonni materni, dopo che il padre – compagno di Pel e genitore del figlio minore – aveva lanciato l’allarme attorno alle 12:30. La scena che si è presentata ai soccorritori è stata raccapricciante. I bambini si trovavano nella casa di famiglia a Taninges, a pochi chilometri dal confine svizzero, teatro di un’azione efferata quanto incomprensibile. Le autorità francesi hanno immediatamente avviato un’indagine per omicidio plurimo.
La fuga in Svizzera e il suicidio
Dopo aver lasciato la casa, Deborah Pel si è diretta verso la Svizzera, dove è stata ritrovata senza vita poche ore più tardi a Val-d’Illiez, nel Canton Vallese, all’interno della sua auto. La causa esatta del decesso non è stata ancora resa nota, ma le autorità elvetiche e francesi parlano di suicidio. Il suo passaggio alla frontiera era stato registrato e aveva dato il via a un’imponente caccia all’uomo (o meglio, alla donna) che ha mobilitato oltre 60 agenti, elicotteri e squadre di sommozzatori, nella speranza di evitarne il gesto estremo.
Chi era Deborah Pel
Deborah Pel era conosciuta e stimata nella sua comunità. Insegnava in una scuola di Marnaz, era contabile scolastica e faceva parte del coro comunale di Samoëns. Tuttavia, dietro l’apparenza ordinaria, soffriva da tempo di depressione, aggravata da un forte stress professionale. Secondo quanto riportato da Le Dauphiné Libéré, una recente petizione di alcuni genitori per contestare il suo metodo d’insegnamento – giudicato troppo severo – avrebbe portato al suo trasferimento forzato, evento che, secondo conoscenti e colleghi, avrebbe avuto un forte impatto sul suo equilibrio psichico.
Lady Diana e il ‘Figlio morto poche ore dopo il parto’, la rivelazione choc a 20 anni dalla morte
Un’intera comunità sotto shock
Il silenzio improvviso e irreparabile di tre voci infantili ha gettato nello sconforto una comunità intera. Le autorità ora cercano di ricostruire i dettagli di un gesto che appare tanto lucido quanto disperato. L’ipotesi investigativa è quella di omicidio volontario aggravato, anche se la fragilità psichica della donna potrebbe aprire riflessioni più ampie sullo stato di salute mentale e sul sostegno a chi vive periodi di crisi profonda.
Un caso che non lascia spazio a consolazione, ma solleva molte domande: come può una madre arrivare a tanto? Cosa poteva essere fatto per intervenire prima? E, soprattutto, come si ricuce il tessuto di una comunità dopo un dolore così profondo?