Sono trascorsi ormai tre giorni dalla scomparsa di Aurora Ruta, una ragazza di 17 anni residente a Portacomaro, in provincia di Asti. Di lei si sono perse completamente le tracce da lunedì 21 luglio, giorno in cui si era messa in viaggio per raggiungere la sorella maggiore a Torino. L’ultimo avvistamento certo risale alle ore 17:20, quando le telecamere di sorveglianza della stazione di Torino Porta Nuova l’hanno ripresa mentre scendeva da un treno partito da Asti. Da quel momento, di Aurora nessuno ha più avuto notizie.
A rendere ancora più preoccupante la vicenda è il fatto che la giovane abbia lasciato a casa sia il telefono cellulare che il portafoglio, due strumenti essenziali per la comunicazione e l’identificazione. Questo dettaglio ha subito fatto crescere l’angoscia della famiglia, poiché suggerisce che Aurora possa aver agito in modo impulsivo e senza un piano preciso.
Chi è Aurora: una ragazza brillante e riservata
Aurora è descritta da amici e insegnanti come una ragazza molto intelligente, sensibile e riservata. Studentessa dell’Itis Artom di Asti, frequentava la terza classe dell’indirizzo chimico e si era distinta per l’impegno scolastico, tanto da ottenere anche una borsa di studio. Alta circa 1 metro e 65, capelli castani, occhi scuri e corporatura esile, al momento della scomparsa indossava una maglietta bianca, pantaloncini neri e ciabatte rosa. Non aveva con sé alcun bagaglio.
Un anniversario doloroso: la ferita della perdita della madre
Il giorno della scomparsa coincide con un anniversario doloroso nella vita della ragazza. Il 21 luglio ricorreva infatti il quarto anniversario della morte della madre, Loredana, un evento che ha segnato profondamente Aurora e tutta la sua famiglia. Chi la conosce bene racconta che, ogni anno, questo giorno rappresenta per lei un momento di particolare fragilità emotiva. Proprio questo dolore mai superato potrebbe aver contribuito a uno stato d’animo instabile, spingendola a un gesto improvviso o a un allontanamento non programmato. Anche per questo motivo, l’Associazione Penelope Piemonte, che si occupa di persone scomparse, ha sollecitato una revisione della classificazione del caso, attualmente considerato come “allontanamento volontario”.
Ricerche serrate e l’appello della famiglia
Nel frattempo, le ricerche continuano con impegno da parte di tutte le forze dell’ordine. L’operazione interforze coinvolge carabinieri, polizia, guardia di finanza, oltre all’utilizzo di unità cinofile e droni per il monitoraggio del territorio tra Asti e Torino. Il Prefetto di Asti, Claudio Ventrice, ha convocato il tavolo per le persone scomparse e ha esteso l’allerta a tutte le prefetture e questure d’Italia. Parallelamente, si è attivata una forte mobilitazione sui social network, dove amici, insegnanti e conoscenti condividono la foto e i dettagli della ragazza nella speranza che qualcuno possa riconoscerla. A questa mobilitazione si è unito anche il padre di Aurora, Sandro Ruta, che ha lanciato un commosso appello: «Aurora, se stai leggendo, ti prego: torna a casa. A chiunque possa averla vista, chiedo di contattarmi subito al numero 334-8183265».
Segnalazioni ancora incerte: si indaga su ogni pista
Nei giorni successivi alla scomparsa sono giunte diverse segnalazioni, ma nessuna è stata finora confermata. Qualcuno ha affermato di averla vista nella zona di Chieri, altri parlano di un possibile avvistamento a Torino, forse in compagnia di un’amica. Tuttavia, gli inquirenti mantengono la massima cautela, valutando attentamente ogni testimonianza e proseguendo con verifiche mirate. La speranza della famiglia e degli investigatori è quella di trovare Aurora sana e salva, e per questo motivo ogni dettaglio, anche apparentemente insignificante, può rivelarsi decisivo. La collaborazione del pubblico rimane fondamentale: chiunque abbia visto qualcosa o possa fornire informazioni, è invitato a farsi avanti senza esitazione.
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