Era l’ora di pranzo di un tranquillo martedì quando un piccolo condominio alla periferia sud-est di Pisa è stato scosso da due colpi di pistola. I rumori, secchi e improvvisi, provenivano dall’appartamento di una coppia apparentemente normale: Alessandro Gazzoli, 50 anni, guardia giurata, aveva appena sparato alla compagna Samantha Del Gratta, 44 anni, uccidendola. Poi, dopo una telefonata al 112 in cui annunciava il gesto appena compiuto, ha rivolto l’arma contro di sé e ha premuto il grilletto.
Una famiglia distrutta
La tragedia ha lasciato due figli senza genitori: un ragazzo di 20 anni e un altro di quasi 18. Nessuno dei due si trovava in casa al momento dell’accaduto. Il dramma si è consumato in pochi minuti, all’interno di un’abitazione ordinata, che non mostrava alcun segno di colluttazione o violenza pregressa. Tutto è accaduto nella camera da letto: prima il colpo alla testa di Samantha, poi l’ultima telefonata e infine il suicidio di Gazzoli.
Un contesto apparentemente sereno
Secondo le prime testimonianze raccolte nel quartiere, la coppia era conosciuta e benvoluta. Vivevano in un contesto residenziale tranquillo, non avevano mai dato motivo di allarme. Tuttavia, alcuni vicini parlano di liti più frequenti negli ultimi tempi, anche se nessuno sospettava un epilogo tanto violento. Alessandro, raccontano, sembrava meno sereno, forse più stanco, ma nessuno avrebbe mai immaginato un gesto del genere.
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Una carriera nella sicurezza
Gazzoli lavorava da oltre vent’anni come guardia giurata. Fino a poco tempo fa, era in servizio presso la guardiania dell’area della ricerca del CNR di Pisa, incarico cessato dopo il termine dell’appalto. Aveva però mantenuto il lavoro con la stessa azienda, prestando servizio presso gli uffici giudiziari della città. In quel momento si trovava in ferie. Samantha, invece, lavorava come impiegata.
La telefonata al 112 e l’arrivo dei soccorsi
Intorno alle 14:00, subito dopo aver sparato alla compagna, l’uomo ha composto il numero unico delle emergenze. Ha raccontato con lucidità ciò che aveva appena fatto, fornendo l’indirizzo di casa. Una volta chiusa la chiamata, ha messo fine anche alla sua vita. All’arrivo dei soccorritori, era ormai troppo tardi.
Le indagini e il dolore dei figli
Le forze dell’ordine stanno ora cercando di ricostruire le dinamiche familiari e il possibile movente del gesto. I due figli, sotto choc, verranno ascoltati nei prossimi giorni per cercare di comprendere se ci fossero tensioni nascoste o segnali d’allarme non colti. Il condominio, la città e l’intera comunità professionale in cui Gazzoli era stimato sono sconvolti.
Una tragedia inspiegabile
Quello che si è consumato in un silenzioso pomeriggio d’estate è l’ennesimo caso di femminicidio, un dramma che lascia dietro di sé dolore e interrogativi. In attesa dei risultati dell’autopsia e delle indagini, rimane solo lo sgomento di chi conosceva la coppia e oggi si trova a piangere due vite spezzate – e due giovani che, da un giorno all’altro, si sono ritrovati orfani.
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