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Scuola, Al Via la sperimentazione della Settimana breve: solo 4 giorni e attività extracurriculari nel week end. I pro e i contro

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Il ministro dell Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, durante la presentazione del Piano nazionale di prevenzione contro l uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici a Palazzo Chigi, Roma, 12 marzo 2024. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Il 2025 porterà una novità importante per una parte dei dipendenti pubblici: la settimana corta, con i giorni lavorativi che potranno essere ridotti a quattro a settimana. A prevederlo è il nuovo contratto collettivo nazionale delle Funzioni Centrali, che produrrà aumenti medi lordi di 165 euro e sul fronte dell’organizzazione del lavoro permetterà di introdurre maggiore flessibilità di ore lavorative: un passo in avanti importante e inaspettato fino a pochissimi anni fa, soprattutto prima della pandemia da Covid, che si realizzerà “in via sperimentale e volontaria mantenendo le 36 ore settimanali”. Per quanto riguarda la scuola, la proposta è quella di partire con una sperimentazione solo in alcune regioni e in alcune scuole valutare i pro e i contri. 

Settimana corta a scuola: un’opportunità per il futuro dell’istruzione?

Negli ultimi anni, il concetto di settimana scolastica corta si è diffuso in diversi paesi del mondo, trasformandosi da un esperimento locale a una pratica consolidata in molte realtà educative. Ciò che inizialmente era stato pensato come una misura per contenere i costi operativi , oggi si configura come una scelta strategica per migliorare il benessere degli studenti e del personale scolastico , favorendo un modello educativo più flessibile e innovativo.

L’Italia, tradizionalmente legata a una struttura scolastica di cinque o sei giorni settimanali, è pronta ad accogliere questa trasformazione? Quali potrebbero essere i benefici e quali le criticità di un’organizzazione su quattro giorni? Questo articolo analizza il fenomeno a livello globale e ne valuta le possibili implicazioni nel contesto italiano.

L’esperienza internazionale: successi e sfide

La settimana scolastica corta è già una realtà in molti paesi, dove è stata adottata con diverse modalità e finalità.

Stati Uniti: efficienza e benessere, ma con qualche criticità

Negli Stati Uniti , circa il 7% dei distretti scolastici ha introdotto la settimana corta, in particolare nelle aree rurali . La scelta è nata per ridurre i costi legati a trasporti, riscaldamento e personale. Tuttavia, studi condotti dall’Oregon State University hanno evidenziato che, sebbene l’iniziativa abbia migliorato il morale degli insegnanti e la flessibilità per le famiglie , potrebbe penalizzare gli studenti più giovani e quelli provenienti da contesti socio-economici svantaggiati.

Europa: innovazione e qualità dell’insegnamento

In Finlandia , la settimana scolastica più breve è associata a un apprendimento personalizzato ea un focus sul benessere psicofisico degli studenti . Nei Paesi Bassi , la riduzione delle ore è stata compensata dall’uso intensivo di tecnologie educative , che permettono di ottimizzare il tempo scuola. Anche nel Regno Unito , il Dixons Academies Trust ha registrato un miglioramento nella soddisfazione degli studenti, grazie a una combinazione di orari ridotti e approcci pedagogici innovativi.

Asia e Africa: nuovi modelli educativi

In Corea del Sud e Giappone , alcune scuole hanno sperimentato la settimana corta integrandola con laboratori scientifici e tecnologici . In Kenya , il modello è stato adottato per offrire agli studenti più tempo per attività pratiche e sviluppo comunitario , come progetti di agricoltura sostenibile e imprenditorialità.

America Latina e Oceania: sport e apprendimento ibrido

In Australia , la settimana corta è stata combinata con apprendimento digitale e didattica a distanza , favorendo l’autonomia degli studenti. In Brasile , alcuni stati hanno avviato programmi sperimentali per destinare il tempo extra ad attività sportive e culturali , con l’obiettivo di ridurre l’abbandono scolastico .

L’Italia è pronta per la settimana scolastica corta?

In Italia, il dibattito sulla settimana corta è ancora aperto. Sebbene alcune scuole abbiano già adottato il modello a cinque giorni , eliminando il sabato, la possibilità di ridurre ulteriormente i giorni di lezione solleva interrogativi su organizzazione, qualità dell’insegnamento e impatto sociale .

Aspetti positivi

Maggiore benessere per studenti e docenti : più tempo libero significa minore stress e maggiore qualità della vita.
Risparmio economico : riduzione dei costi energetici e di trasporto.
Possibilità di attività extracurricolari : il tempo libero potrebbe essere usato per laboratori, sport, esperienze all’estero.
Più tempo per lo studio autonomo : gli studenti potrebbero consolidare le conoscenze in modo più efficace.

Le sfide da affrontare

Rischio di riduzione del tempo scuola effettivo : per garantire il monte ore annuo , le lezioni potrebbero diventare più intense.
Difficoltà per le famiglie : la gestione dei figli nei giorni liberi potrebbe diventare un problema, specialmente per i genitori che lavorano a tempo pieno.
Disparità territoriali : le scuole in aree con meno servizi e trasporti potrebbero essere penalizzate.
Riorganizzazione del personale : gli orari ed i contratti del personale docente e  ATA andrebbero rivisti.

Una possibile soluzione: la scuola come polo educativo

Per evitare che la settimana corta diventi un’occasione persa, è fondamentale rivedere il ruolo della scuola . Invece di chiudere nei giorni liberi, le scuole potrebbero diventare centri educativi aperti , offrendo:

📌 Laboratori STEM e tecnologici
📌 Percorsi artistici e musicali
📌 Attività sportive
📌 Corsi di recupero e tutoraggio personalizzato
📌 Apprendimento digitale e didattica mista

Questo modello ibrido, già adottato con successo in Finlandia e Australia , consentirebbe agli studenti di avere un’istruzione più completa, senza perdere opportunità di apprendimento.

La visione pedagogica: cosa dicono gli esperti?

Dal punto di vista educativo e neuroscientifico, la settimana corta potrebbe migliorare l’apprendimento , riducendo il sovraccarico cognitivo e favorendo la concentrazione .

📚 John Sweller , con la sua Teoria del Carico Cognitivo , sostiene che troppe ore consecutive di studio possono ridurre l’efficacia dell’apprendimento.

📚 Hermann Ebbinghaus , con il concetto di ripasso distribuito , dimostra che una gestione più flessibile del tempo favorisce la memorizzazione a lungo termine.

📚 Howard Gardner , con la teoria delle intelligenze multiple , sottolinea che approcci didattici diversificati e flessibili migliorano il rendimento degli studenti.

Proposte per un modello sostenibile

Per adottare una settimana corta senza compromettere la qualità educativa , è necessario un approccio strutturato basato su:

🔹Sperimentazione pilota : testare il modello in scuole selezionate, monitorando i risultati.
🔹Attività extracurricolari nei giorni liberi : garantire opportunità formative accessibili a tutti.
🔹 Uso delle tecnologie educative : implementare la didattica digitale per supportare l’apprendimento a distanza.
🔹 Supporto alle famiglie : creare spazi di aggregazione per studenti, in collaborazione con enti locali.

Conclusione: il futuro dell’educazione in Italia

L’Italia è pronta per la settimana scolastica corta? La risposta non è semplice. Ci sono opportunità evidenti, ma anche ostacoli da superare . Un modello di scuola su quattro giorni potrebbe rappresentare un’opportunità per rendere l’istruzione più moderna e inclusiva , ma la sua implementazione richiede un’attenta pianificazione e una collaborazione tra scuola, famiglie e istituzioni . L’unica certezza è che l’istruzione deve evolversi , per adattarsi a un mondo in costante cambiamento. La scuola del futuro sarà più flessibile, innovativa e centrata sul benessere degli studenti . La settimana corta potrebbe essere un primo passo in questa direzione

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