È passata un’ora intera da quando il corpo di Simona Cinà, 21 anni, è stato notato sul fondo della piscina della villa a Bagheria, dove si stava svolgendo una festa di laurea, al momento in cui i sanitari del 118 ne hanno ufficialmente constatato il decesso. Lo rivela in una nota ufficiale la Procura di Termini Imerese, che ha aperto un fascicolo per fare piena luce su questa morte improvvisa e ancora piena di punti oscuri. Il caso ha scosso profondamente non solo la comunità di Capaci, paese d’origine della giovane pallavolista, ma anche l’intera opinione pubblica siciliana, travolta da dubbi e interrogativi sul perché, in una serata con oltre 80 invitati, nessuno si sia accorto per tempo di ciò che stava accadendo.
La dinamica: il corpo scoperto intorno alle 4 del mattino
Secondo quanto riferito dalla procuratrice Lorenza Turnaturi, Simona è stata trovata in un punto poco visibile della piscina, distante dalla zona in cui erano collocati il bancone del bar, la consolle del DJ e i servizi igienici. L’area dove giaceva il corpo, infatti, era scarsamente illuminata. «Il corpo della giovane è stato rinvenuto da alcuni degli ultimi partecipanti alla festa intorno alle ore 4.00 – ha dichiarato Turnaturi –. Era esanime sul fondo della piscina, in un angolo buio. Almeno due ragazzi si sono immediatamente tuffati per recuperarlo e hanno iniziato le manovre di rianimazione in attesa dei soccorsi». I sanitari del 118, giunti sul posto pochi minuti dopo, hanno tentato ogni procedura per salvare la ragazza, ma alle ore 5.00 è stato dichiarato il decesso.
Indagini in corso e prime verifiche
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Bagheria, affiancati dal Nucleo Investigativo di Monreale, per effettuare rilievi tecnici e fotografici, oltre che per ascoltare i testimoni. La villa dove si è svolta la festa non è stata posta sotto sequestro, poiché, almeno per ora, non emergono evidenze di episodi violenti o di reati che ne giustifichino il blocco.
Sono stati tuttavia sequestrati gli abiti di Simona Cinà, già acquisiti dall’autorità giudiziaria per ulteriori accertamenti. L’autopsia, che potrebbe essere cruciale per chiarire le reali cause del decesso, è fissata per giovedì mattina alle ore 9, mentre gli esami radiologici saranno eseguiti martedì 5 agosto a partire dalle 20.
Collaborazione degli invitati, ma la famiglia non si accontenta
Tutti i partecipanti alla festa che erano ancora presenti al momento dell’arrivo dei Carabinieri sono stati identificati e ascoltati come persone informate sui fatti. La Procura sottolinea che nessuno ha ostacolato le indagini: tutti si sono mostrati collaborativi e disponibili. Eppure, i familiari di Simona non riescono a darsi pace. Il padre, la madre, il fratello e la sorella gemella continuano a chiedere chiarezza. La loro voce, tramite il legale Gabriele Giambrone, ha sollevato più di un dubbio su ciò che sarebbe potuto accadere durante quella festa. In particolare, si interrogano su come sia stato possibile non accorgersi per così tanto tempo che la giovane giaceva immobile sul fondo della piscina.
Una comunità in attesa della verità
Nel frattempo, la comunità sportiva palermitana ha espresso il proprio cordoglio per la perdita di Simona, atleta appassionata e molto conosciuta nel mondo del volley locale. L’autopsia sarà decisiva per chiarire se si è trattato di un malore improvviso, di un incidente, o se emergano altre ipotesi che possano cambiare il corso delle indagini. In ogni caso, i genitori della ragazza attendono risposte. Come ha detto la madre Giusi tra le lacrime: «Voglio sapere perché mia figlia è morta. Non si può morire così, a ventun anni, in mezzo a tanta gente, nel silenzio».
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