Alcune bottiglie di Coca Cola sono state ritirate sugli scaffali di moltissimi supermercati italiani. C’è il rischio che siano chimiche. È infatti intervenuto il Ministero della salute, annunciando il rischio chimico. Parliamo della bevanda analcolica più consumata al mondo che da anni rappresenta una garanzia per i consumatori. Nonostante ciò, pare che siano alti i rischi rispetto ad alcune bottiglie ritirate. Vediamo cosa fare in caso di acquisto di tali lotti.
La Coca Cola è una bevanda storica, nata nel 1886 ad Atlanta, in Georgia. Il suo inventore è il farmacista statunitense John StithPemberton, il cui obiettivo era trovare un rimedio per il mal di testa. Non sapeva però che quella bevanda sarebbe diventata in assoluto la più consumata e conosciuta del mondo. Nonostante si tratti di una garanzia ormai da anni, ultimamente sono sorti dei problemi che potrebbero mettere a rischio la salute dei consumatori. Pare infatti che alcune bottiglie in commercio siano fortemente nocive.
Grazie al Ministero della salute siamo venuti a conoscenza del lotto Coca Cola che potrebbe essere chimico. Si tratta del il numero L2207077N. È stato infatti immediatamente ritirato. Èstato prodotto proprio in Italia, più precisamente a Nogara in provincia di Verona. Vi accorgerete più facilmente che si tratta del lotto in questione tramite la data di scadenza che è il 7 luglio 2023. Nel caso in cui abbiate acquistato queste bottiglie, non dovete assolutamente berne il contenuto. Sulla bottiglia è però riportato un numero verde che sarà opportuno contattare.
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Se la vostra confezione di bottiglie Coca Cola è proprio quella incriminata, potete chiamare al numero verde 800.534.934 per provvedere alla gestione. Secondo il Ministero della Salute le bottiglie ‘Coca Cola Original Taste’ del lotto L2207077N hanno un problema nell’etichetta. Conterrebbero infatti zuccheri nonostante sia indicato il contrario, trattandosi di coca zero. Ma non è tutto: le bottiglie avrebbero il tappo rosso tipico delle coca cola normali e non quello nero che invece troviamo per la bevanda zero.
Le bottiglie di Coca Cosa incriminate sono quelle da 1 litro riposte in confezioni da 6. Il Ministero ha dato quindi tutti i dettagli e tutte le indicazioni precise per non sbagliarsi e per poter individuare il lotto a rischio. Adesso sta al consumatore controllare il numero, la data di scadenza e il tipo di bottiglia, avendo cura poi di chiamare il numero verde indicato. Il campanello d’allarme è stata la Conad. È proprio lì che sono stati individuati i primi lotti chimici. Seguiteci anche sui nostri profili Su Facebook anche su INSTAGRAM